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Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le pubblicità più irriverenti sulle Auto:

Le campagne pubblicitarie hanno sempre fatto da sottofondo nelle nostre scelte di acquisto e nelle conversazioni quotidiane, soprattutto quando sono ironiche e argute.

La rivalità tra brand concorrenti, espressa attraverso dissing pubblicitari, è un fenomeno consolidato nel mondo del marketing, come evidenziato dalla storica rivalità tra Coca Cola e Pepsi o tra BMW, AUDI e Mercedes.

In questo articolo, esploreremo alcune delle comunicazioni pubblicitarie più irriverenti del secolo scorso nel settore automobilistico.

PORSCHE:

Negli anni ’80, il settore pubblicitario era privo delle limitazioni del politically correct, consentendo chiari riferimenti sessuali come quelli presenti nelle campagne della Porsche. La sfida affermava che le dimensioni non contano se si possiede una Porsche.

VOLKSWAGEN:

Con lo slogan “Think small” ideato dal genio del pubblicitario umanista Bill Bernbach, Volkswagen sfidò l’America obnubilata dal gigantismo, suggerendo che essere il numero 2 non fosse poi così male. “Pensare in piccolo” divenne il loro mantra.

BENTLEY:

La campagna pubblicitaria di Bentley Azure propose lo slogan “You don’t park it, you position it” – “Non la parcheggi, la posizioni”, sottolineando il prestigio associato alla posizione della vettura.

FIAT:

La Fiat Multipla, un modello divisivo, fu promossa con il claim “Sarete belli voi!”, sottolineando che il veicolo non doveva piacere a tutti, ma solo ai veri intenditori. Nonostante le opinioni contrastanti, è stata esibita al Museum of Modern Art di New York.

DAIHATSU:

La campagna pubblicitaria della HIJET MPV (venduta in Italia come Piaggio Porter) ha ribaltato gli stereotipi, suggerendo che sulla monovolume si possono portare più ragazze rispetto a un’auto sportiva, ed è anche più conveniente.

PORSCHE:

Ancora Porsche, questa volta con una campagna che gioca sul sogno nel cassetto dei giovani, mettendo in risalto che possedere una Porsche è molto più attraente rispetto a Nissan o Mitsubishi. Nel 1983, con il messaggio “Nessuno è perfetto”, celebrarono il dominio assoluto alla 24 ore di Le Mans.

ASTON MARTIN:

A volte la comunicazione di lusso non coincide con la classe, come dimostra una pubblicità di Aston Martin che, anche se successivamente rivelatasi un fake, ha sollevato l’indignazione femminile con lo slogan “sai di non essere stato il primo, ma te ne importa qualcosa?”.

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DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

DeLorean dalla bancarotta ad Hollywood

Se parliamo di DeLorean, il primo pensiero va alla famosissima macchina del tempo usata da Doc in “ritorno al futuro” con cui Marty McFly viaggia attraverso gli anni prima avanti poi indietro nel tempo.

Ma non tutti sanno che in realtà la storia di questa macchina è tutto tranne che una favola avvincente: partiamo da un sogno di un ragazzo, tramutatosi in progetto non riuscito, passando dalla bancarotta fino al divenire un pezzo iconico grazie ad Hollywood.

Un brillante progettista

Nel 1975 John DeLorean, un progettista americano della General Motors, con uno spiccato senso per gli affari e con una visione brillante del mercato dell’automotive, si mette in proprio fondando la DeLorean Motor Company.

Il sogno di John era di produrre un’auto sportiva futuristica ad un prezzo abbordabile, la Delorean DMC-12.

I successi di John DeLorean

Il curriculum di DeLorean era costellato di successi: prima in Packard Motor Company dove riprogettò la trasmissione Ultramatic, poi alla General Motors dove risollevò le sorti del marchio Pontiac e quadruplicò i profitti di Chevrolet in pochissimo tempo.

Il successo ottenuto in quegli anni fece guadagnare velocemente a DeLorean la carica di vice presidente della GM nel 1972 della divisione auto e camion. Purtroppo il suo carattere estroverso e atipico non era visto di buon occhio dai vertici dell’azienda, per questo nel giro di un anno lasciò GM e decise di mettersi in proprio.

La DMC-12


Nel 1976, Giorgetto Giugiaro, un designer italiano nel campo automobilistico vincitore del premio Compasso d’oro per ben sei volte, presentò il prototipo della DMC-12. La vettura, caratterizzata da una carrozzeria in acciaio inox non verniciato e con l’originale apertura delle portiere ad ali di gabbiano, vide la produzione trasferirsi in Irlanda del Nord, dove riuscì a ottenere la maggior parte dei finanziamenti, pari a circa 100 milioni di dollari.

Nonostante la programmazione della produzione per il 1979, i ritardi causati dalle tecnologie adottate per costruire il telaio generarono numerosi problemi. Per affrontare queste difficoltà, DeLorean si rivolse a Colin Chapman, un progettista inglese noto come il più grande progettista di Formula 1, vincitore di sei campionati del mondo di F1 e sette titoli costruttori tra il 1962 e il 1978. Chapman è anche l’ideatore di alcune delle invenzioni più significative nel settore automobilistico, come il telaio monoscocca, che ancora oggi viene impiegato in F1.

Chapman accettò l’incarico, ma in cambio di una tangente di 10 milioni di dollari provenienti da un’impresa panamense. Questi fondi, sottratti dagli investitori, non furono mai più recuperati.

Un progetto rivelatosi un fiasco

La revisione del progetto richiese un periodo brevissimo, portando la vettura in produzione nel 1981. Tuttavia, la DMC-12 si rivelò un autentico fiasco. La vendita si fermò a soli 6.000 esemplari anziché i previsti 12.000, a causa sia della congiuntura economica sfavorevole, sia dei vari problemi derivanti dai compromessi effettuati rispetto al progetto originale, tra cui le prestazioni deludenti che la collocavano in una posizione svantaggiata rispetto alla concorrenza.

Quando investitori e governo inglese appresero le molteplici questioni legate all’affidabilità del veicolo, diventò evidente che il progetto stava per essere un fallimento annunciato. DeLorean iniziò a trovarsi in una situazione difficile, diventando oggetto delle indagini dell’FBI.

L’arresto e la bancarotta

Nel 1982, le autorità arrestarono John DeLorean per traffico di stupefacenti. Da quel momento in poi, la bancarotta venne ufficialmente dichiarata, e la fabbrica in Irlanda chiuse, segnando la fine del sogno visionario.

DeLorean, il protagonista di questa storia, affrontò nove capi d’accusa, tra cui traffico internazionale di stupefacenti, rischiando una condanna fino a 72 anni di carcere. Tuttavia, grazie all’abilità di un avvocato, si riuscì a dimostrare che DeLorean fu vittima di una vera trappola. Grazie a questa argomentazione, l’imprenditore ottenne l’assoluzione.

Negli anni rimasero i sospetti di giro illegale di soldi tra DeLorean e Chapman che morì in circostanze dubbiose e di cui non si ha la prova della sua effettiva dipartita. L’imprenditore non si riprese mai da questi avvenimenti e morì nel 2005. La sua creatura, la DMC-12 diventerà un’Icona del cinema grazie alla trilogia di “Back to the Future”, ma il successo non servì ad aumentare le vendite della macchina.

La rimessa in produzione della DMC-12

Negli anni 2000 la società venne rilevata da una società texana omonima a quella originaria (DeLorean Motor Company) annunciando l’intenzione di rimettere in produzione la DeLorean DMC-12.

Nel 2017 fu riaperta la produzione della DMC-12 con una serie limitata a 300 pezzi con accorgimenti tecnici e rivisitazioni elettroniche.

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Audi Rivoluziona il Dakar: La Prima Vittoria Elettrica che Fa Storia

Il 19 gennaio 2024, la “Vittoria Elettrica Audi Dakar” ha segnato un momento storico nel mondo del motorsport.

Audi ha celebrato la sua prima vittoria al Dakar Rally con Carlos Sainz e Lucas Cruz, grazie all’innovativo RS Q e-tron, un prototipo T1U a basse emissioni. Questo trionfo non solo sottolinea l’impegno di Audi verso la sostenibilità ma apre anche una nuova era per il rally raid.

Audi RS Q e-tron #204 (Team Audi Sport), Carlos Sainz/Lucas Cruz

Innovazione e Sostenibilità

La vittoria di Audi al Dakar Rally 2024 è stata resa possibile dall’RS Q e-tron, che ha percorso oltre 13.934 chilometri tra test e competizioni.

Questo veicolo ha ridotto le emissioni di CO2 del 60%, grazie al suo sistema di propulsione elettrica e al carburante reFuel basato su residui. Per saperne di più sulle innovazioni di Audi, visita il sito Audi media Center.

Audi RS Q e-tron #204 (Team Audi Sport), Carlos Sainz/Lucas Cruz

Strategie Vincenti e Spirito di Squadra

Dietro al successo di Audi c’è una strategia meticolosa e un impegno senza pari da parte di tutto il team. La decisione di perdere volontariamente cinque minuti nella quinta tappa per evitare di aprire la sesta si è rivelata una mossa audace ma vincente. Carlos Sainz, con la sua guida intelligente e misurata, ha saputo quando spingere e quando mantenere un margine di sicurezza, evitando incidenti e assicurandosi la vittoria senza conquistare una singola tappa.

Un Futuro Elettrico nel Motorsport

La Vittoria Elettrica Audi Dakar non è solo un trionfo sportivo ma anche un segnale forte verso il futuro del motorsport.

L’RS Q e-tron ha dimostrato che è possibile competere e vincere nelle condizioni più estreme con una propulsione elettrica, aprendo la strada a un’era di corse più sostenibili.

Lucas Cruz, Carlos Sainz

Verso un Futuro Sostenibile

La vittoria di Audi al Dakar Rally 2024 rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile nel motorsport. Audi continua a spingere i limiti dell’innovazione, dimostrando che performance e sostenibilità possono andare di pari passo.

Per ulteriori dettagli sulla partecipazione di Audi al Dakar Rally e sulle sue innovazioni tecnologiche, esplora i comunicati stampa ufficiali di Audi.

Audi ha dimostrato che il futuro del motorsport è elettrico, e il suo trionfo al Dakar Rally 2024 sarà ricordato come il momento in cui questo futuro è diventato realtà.

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Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Bologna, il Limite di Velocità a 30 km/h

Una Rivoluzione per la Sicurezza Stradale o un Ostacolo alla Vita Quotidiana?

Il 16 gennaio 2024 segna un momento epocale per Bologna, che diventa la prima città italiana a implementare il limite di velocità a 30 km/h su una vasta percentuale delle sue strade.

Il sindaco Matteo Lepore ha presentato questa iniziativa come una “rivoluzione” volta a migliorare la qualità della vita cittadina e a rendere la città più sicura e sostenibile. Tuttavia, la decisione ha suscitato opinioni contrastanti, alimentando il dibattito tra i sostenitori della sicurezza stradale e coloro che vedono questa iniziativa come un ostacolo alla mobilità e al lavoro quotidiano.

Pro: Un Passo Avanti per la Sicurezza Stradale:

Il sindaco Lepore giustifica la decisione come un impegno per rendere Bologna più sicura e a misura di tutti, con l’obiettivo ambizioso di zero morti sulle strade. Ridurre il limite di velocità a 30 km/h dovrebbe diminuire l’incidenza degli incidenti stradali e fornire un ambiente più sicuro per pedoni, ciclisti e automobilisti. I sostenitori vedono questa iniziativa come un passo avanti nella promozione della sicurezza stradale e un modo per rendere la città più accogliente per bambini, anziani e famiglie.

Contro: Critiche e Preoccupazioni:

Tuttavia, la decisione non è stata accolta positivamente da tutti. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso preoccupazioni riguardo ai possibili disagi per i lavoratori e ha messo in dubbio l’efficacia di imporre un limite così basso su tutta la città. Le critiche si estendono anche ai sindacati, i tassisti e i cittadini che lamentano la perdita di fluidità del traffico, ostacoli nel portare a termine il lavoro e difficoltà nell’arrivare in tempo a destinazione.

Controllo della Velocità e Sanzioni:

L’implementazione del limite di velocità a 30 km/h sarà seguita da controlli della Polizia locale, che utilizzerà telelaser come TruCam o TruSpeed. Le sanzioni inizieranno solo dal 16 gennaio 2024, con un margine di tolleranza di 5 km/h. Le multe varieranno da importi relativamente modesti per superamenti leggeri a sanzioni più severe per eccessi di velocità significativi.

Polemiche e Dibattiti:

Le polemiche hanno coinvolto vari attori, dal ministro dei Trasporti ai sindacati e ai cittadini stessi. Alcuni sostengono che la decisione tradisca lo spirito della norma, mentre altri credono che sia necessaria per aumentare la sicurezza stradale. La questione del trasporto pubblico è stata sollevata dai sindacati, che denunciano un peggioramento del servizio durante la pandemia.

Bologna si trova al centro di un dibattito nazionale sulla sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. Mentre il sindaco Lepore si impegna a trasformare la città in un ambiente più sicuro e sostenibile, le critiche sottolineano i possibili impatti negativi sulla mobilità e sul lavoro. Il futuro dirà se questa iniziativa sarà un modello da seguire per altre città o se sarà necessario trovare un equilibrio tra sicurezza stradale e esigenze quotidiane dei cittadini.

Tu cosa ne pensi? Hai già sperimentato le zone a 30km/h? Faccelo sapere nei commenti.

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Plug-in Hybrid Audi: Efficienza e Comfort Quotidiani

Plug-in Hybrid Audi: Efficienza e Comfort Quotidiani

L’Innovazione dei Plug-in Hybrid Audi

La gamma di plug-in hybrid Audi si espande con modelli che incarnano efficienza, comodità nella ricarica e praticità nell’uso quotidiano. Dall’A3 Sportback al Q8, ogni modello riflette l’impegno di Audi nella sostenibilità e nell’innovazione tecnologica.

Un’Esperienza di Guida Sicura e Efficiente

I modelli TFSI e offrono un’esperienza di guida rilassante e sicura.

La loro tecnologia avanzata permette viaggi prevalentemente elettrici, minimizzando le emissioni.

La gestione intelligente del motore assicura un’efficienza energetica ottimale, adattandosi allo stile di guida e alle condizioni stradali.

Plug-in Hybrid Audi

Ricarica Semplice e Veloce

Il comfort di ricarica è un punto di forza dei plug-in hybrid Audi. Con diverse opzioni di ricarica, dai 2.9 kW ai 7.4 kW, la batteria può essere completamente ricaricata in poche ore.

Il servizio e-tron di Audi facilita ulteriormente la ricarica, offrendo accesso a numerosi punti di ricarica in Europa.

Plug-in Hybrid Audi

Usabilità Quotidiana e Spazio

Oltre all’efficienza e alla facilità di ricarica, questi modelli Audi brillano per la loro usabilità quotidiana.

Il design intelligente garantisce spazio ampio per passeggeri e bagagli, rendendo questi veicoli perfetti sia per l’uso quotidiano che per le avventure del fine settimana.

Plug-in Hybrid Audi

Tecnologia e Componenti di Avanguardia

I modelli TFSI è presentano un mix di motori a benzina e motori elettrici sincroni, garantendo performance elevate e un’autonomia impressionante in modalità elettrica. La batteria, integrata in modo da ottimizzare lo spazio, contribuisce all’efficienza generale del veicolo.

Incentivi e Benefici Economici

In Italia, l’acquisto di un Audi può comportare significativi incentivi finanziari, oltre a una riduzione della tassazione per le auto aziendali. Questi vantaggi rendono l’acquisto di un PHEV Audi ancora più attraente.

Per maggiori informazioni sui plug-in hybrid Audi, visita il sito Audi Mediacenter.

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Le auto usate più richieste dagli Italiani

Le auto usate più richieste dagli Italiani

Il 2023 ha visto un interesse sempre crescente degli italiani nel mondo delle automobili, con alcuni brand che hanno attirato particolarmente l’attenzione degli acquirenti. Dai dati più recenti emerge una classifica interessante, con Fiat in testa seguita da BMW, Audi, Mercedes-Benz, Volkswagen, Ford e Alfa Romeo. Analizziamo da vicino i brand e modelli più ricercati, così come l’andamento delle vendite di auto usate nel corso dell’anno.

I Brand più Ambiti:

Fiat: Il Richiamo dell’Italianità

Fiat ha mantenuto una forte presenza nel cuore degli italiani, con la sua vasta gamma di veicoli, dalla compatta Fiat Panda alla iconica Fiat 500. Il design italiano, l’efficienza e la tradizione automobilistica sembrano essere gli ingredienti vincenti per Fiat nel 2023.

BMW e l’Eleganza Tedesca:

BMW ha continuato a essere un marchio di prestigio e stile, conquistando un posto di rilievo nella lista delle auto più ricercate dagli italiani. L’eleganza tedesca si riflette nei modelli BMW, che vanno dalla sportiva Serie 3 alla versatile X5.

Audi e la Tecnologia Avanzata:

Audi, con la sua reputazione di innovazione e design moderno, si è confermata come un brand popolare tra gli italiani. Modelli come l’Audi A3 e l’Audi A4 continuano a attirare l’attenzione per la loro tecnologia avanzata e il comfort di guida.

Mercedes-Benz: Lusso e Stile:

Mercedes-Benz, sinonimo di lusso e stile, ha mantenuto il suo fascino tra gli acquirenti italiani. La gamma completa, dalla Classe A alla Classe S, offre opzioni per ogni tipo di guidatore.

Volkswagen: Golf in Testa:

La Volkswagen Golf si è confermata come il modello più ricercato tra gli italiani, posizionando Volkswagen tra i brand più ambiti. La combinazione di affidabilità, prestazioni e design ha reso la Golf una scelta popolare.

Ford e l’Innovazione:

Ford ha catturato l’interesse degli italiani con modelli come la Fiesta, che offrono un mix di innovazione e praticità. Il marchio americano ha mantenuto una presenza solida sul mercato automobilistico italiano.

Alfa Romeo: Giulietta in Primo Piano:

Alfa Romeo, con la sua eredità sportiva e il design accattivante, ha visto la Giulietta emergere come uno dei modelli più cercati. Gli appassionati di guida sportiva trovano in Alfa Romeo un connubio di prestazioni ed eleganza.

Andamento delle Vendite di Auto Usate:

Secondo i dati forniti da UNRAE, nei primi 10 mesi del 2023, le vendite di auto usate sono cresciute dell‘8,7%. Questo dato suggerisce un crescente interesse da parte degli italiani nel mercato delle auto usate, che potrebbe essere influenzato da fattori come la ricerca di opzioni più economiche e sostenibili.

Il 2023 ha confermato l’interesse degli italiani per una varietà di brand e modelli automobilistici. Dai classici italiani come Fiat alle icone tedesche come BMW e Audi, la scelta è ampia e riflette le diverse esigenze dei consumatori. Inoltre, l’aumento delle vendite di auto usate indica una crescente consapevolezza dell’opportunità di acquistare veicoli di seconda mano. Resta da vedere come queste tendenze evolveranno nei prossimi anni, ma una cosa è certa: il mercato automobilistico italiano è in costante movimento.

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Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Lo sapevi? ep.18 le strisce pedonali sono nate nel 1951 in Inghilterra.

Le strisce pedonali, un elemento apparentemente semplice delle nostre strade, hanno una storia affascinante che inizia nel Berkshire nel 1951. Da allora, queste strisce sono diventate un punto di riferimento per la sicurezza stradale e hanno persino assunto ruoli memorabili nella cultura popolare. Esploreremo l’origine delle strisce pedonali, la loro evoluzione e alcuni momenti iconici che le hanno rese indimenticabili.

Le Origini nel Berkshire:

Nel 1951, nel cuore del Berkshire, il sistema di strisce pedonali è stato introdotto per la prima volta, segnando un passo significativo verso la sicurezza stradale. Questa innovazione ha contribuito a regolare il traffico e a creare spazi sicuri per i pedoni, sottolineando l’importanza di un’infrastruttura stradale pensata per tutti gli utenti.

Evoluzione delle Strisce Pedonali:

Negli anni successivi, le strisce pedonali hanno subito diverse trasformazioni, adattandosi ai progressi tecnologici e alle esigenze delle comunità. Una delle evoluzioni più interessanti è rappresentata dalle strisce pedonali in 3D, che altro non sono che un’illusione ottica creata da linee oblique e colori differenti che creano un gioco di ombre e di spessori, avendo così l’impressione di stare per “impattare” contro un ostacolo sospeso sul terreno.

Uno dei primi paesi ad introdurre questo sistema è stata la Danimarca, seguita da Regno Unito, Irlanda, Islanda, Romania e Croazia, arrivando fino alla Thailandia e all’Australia. Questa innovazione mira a creare un effetto visivo tridimensionale che cattura l’attenzione degli automobilisti, incoraggiandoli a rallentare e ad essere più attenti ai pedoni.

Oltre a questa invenzione, le strisce pedonali sono state usate dai creativi e gli artisti come tela dei loro lavori, al quale hanno fornito forme particolari e colori della “freedom flag” a per simboleggiare la comunità LGBT.

Strisce Pedonali Iconiche:

Oltre al loro ruolo principale nella sicurezza stradale, alcune strisce pedonali sono diventate vere e proprie icone culturali. Un esempio indimenticabile è rappresentato dalla celebre foto dei Beatles scattata sulle strisce pedonali di Abbey Road nel 1969. Quest’immagine non solo immortalò la band, ma trasformò le strisce pedonali in un simbolo di cultura pop e di un’epoca rivoluzionaria, scatenando una vera e propria mania, tant’è che il momento è stato ripreso e copiato da molti, tra i quali vediamo anche la famiglia gialla più famosa del mondo i “Simpson”.

Le strisce pedonali, nate nel Berkshire nel 1951, hanno attraversato decenni di evoluzione, adattandosi ai cambiamenti nelle tecnologie e nelle esigenze della società. Da elementi funzionali a vere icone culturali, le strisce pedonali continuano a giocare un ruolo fondamentale nella sicurezza stradale, rendendo il nostro ambiente urbano più sicuro e affascinante. La storia delle strisce pedonali è intrisa di progresso, creatività e un impegno duraturo per garantire strade più sicure per tutti.

L’incrocio Shibuya: il più trafficato del mondo

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Lo Sapevi? ep.17 – 350.000 mattoncini: Kia EV6 diventa un LEGO

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AUTO DEL MESE KIA STONIC

AUTO DEL MESE KIA STONIC

Esplorando la Kia Stonic:

Stile, Agilità e Innovazione in una Crossover Affascinante

La Kia Stonic si fa strada nel cuore degli appassionati di auto con la sua presenza vivace e il design sportivo. Derivata dall’utilitaria Rio, questa piccola crossover conquista con le sue proporzioni agili, l’abitabilità sorprendente e una gamma di motorizzazioni che promettono performance eccellenti. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche distintive della Kia Stonic che la rendono l’auto del mese.

Design e Dimensioni:

La Kia Stonic sfoggia un design audace e slanciato, distanziandosi dalle tradizionali crossover.

Con un’altezza di 152 cm, la Stonic si presenta come una proposta più snodato rispetto alle concorrenti dirette.

La possibilità di optare per una verniciatura bicolore aggiunge un tocco di stile, permettendo agli acquirenti di personalizzare ulteriormente il proprio veicolo.

Abitabilità e Comfort:

Nonostante le proporzioni più contenute, l’abitacolo della Kia Stonic offre sorprendente spaziosità.

Gli interni moderni, con un display multimediale al centro della plancia, riflettono l’impegno per un design curato e funzionale. L’auto può ospitare comodamente adulti anche nel sedile posteriore, garantendo comfort per tutti i passeggeri.

Dinamica di Guida:

Le sospensioni rigide della Kia Stonic offrono un’esperienza di guida coinvolgente. La crossover si distingue per la sua maneggevolezza nel traffico e la tenuta di strada impeccabile durante curve veloci. Per chi ama le prestazioni dinamiche, la Stonic promette di soddisfare le velleità sportive grazie alla sua capacità di curva rapida e al minimo rollio.

Varianti e Motorizzazioni:

La Kia Stonic offre una gamma diversificata con quattro versioni, tra cui il vivace motore 1.0 turbo a tre cilindri disponibile anche in versione ibrida leggera. Con potenze di 100 CV o 120 CV e la scelta tra cambio manuale o robotizzato a doppia frizione, la Stonic si adatta alle preferenze di guida di ogni conducente.

Stile Distintivo:

I dettagli esterni della Kia Stonic contribuiscono a renderla unica sulla strada. Le barre al tetto in stile SUV e i vetri oscurati aggiungono un tocco distintivo, mentre le luci diurne a LED conferiscono stile e sicurezza alla vettura. La parte posteriore, con il paraurti sportivo e le luci posteriori a LED, completa un’estetica accattivante.

Con la Kia Stonic, Kia ha creato una crossover che unisce stile, agilità e innovazione. La combinazione di dimensioni compatte, dinamica di guida appagante e una gamma di opzioni personalizzabili rendono la Stonic una scelta attraente per chi cerca un’auto versatile e dal carattere distintivo.

Se desiderate unire l’eleganza urbana con le prestazioni avvincenti, la Kia Stonic è pronta a guidarvi in questa avventura automobilistica.

Approfitta degli Ecoincentivi, puoi acquistare Kia Stonic a partire da 15.900€ con finanziamento al 3,95%

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Audi Q6 e-tron e Le Sue Incredibili Luci OLED

Luci OLED nell'Audi Q6 e-tron

Benvenuti nel futuro dell’automotive dove l’innovazione incontra l’eleganza: ‘Scopri l’esclusiva Luci OLED nell’Audi Q6 e-tron – Il futuro dell’illuminazione automobilistica è qui!’. In questo articolo, ci immergeremo nell’emozionante mondo della nuova Audi Q6 e-tron, un veicolo che non solo ridefinisce il concetto di mobilità elettrica, ma porta l’illuminazione automobilistica a un livello completamente nuovo grazie alla sua avanzata tecnologia OLED. Preparatevi a esplorare come questa auto sta per rivoluzionare il settore con le sue caratteristiche innovative, unendo design di alta classe e performance eccezionali.

Quando l’Auto incontra la Tecnologia: L’Innovazione delle Luci OLED nell’Audi Q6 e-tron

L’avventura della nuova Audi Q6 e-tron inizia illuminando il futuro. Questa non è solo un’auto: è un vero e proprio spettacolo di luce. Grazie alla collaborazione con CARIAD, le luci posteriori diventano veri e propri display intelligenti, grazie alla nuova firma luminosa digitale attiva. Immaginatevi di guidare non solo un’auto, ma un pezzo di tecnologia avanzata.

Luci OLED nell'Audi Q6 e-tron
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Luci Brillanti e Software Intelligente: Un Duo Dinamico

La nuova Audi Q6 e-tron non è soltanto un’auto elettrica all’avanguardia, è anche un capolavoro di illuminazione. Dotata di luci LED Matrix e di luci posteriori OLED digitali, quest’auto non si limita a illuminare la strada, ma interagisce con essa. Queste luci, super intelligenti grazie alla tecnologia OLED di seconda generazione supportata da un software CARIAD, alzano il livello di sicurezza, design e comunicazione.

Luci OLED nell’Audi Q6 e-tron: La Luce che Fa la Differenza

Che cos’è l’OLED? Semplicemente, una tecnologia che trasforma le luci in qualcosa di magico. Con una luminosità regolabile e segmenti completamente personalizzabili, la firma luminosa digitale attiva dell’Audi Q6 e-tron non è solo unica al mondo, ma anche un passo verso il futuro dell’illuminazione in Audi.

Quando il Software incontra l’Hardware: Una Rivoluzione Luminosa

A differenza delle auto tradizionali, nella Q6 e-tron il cuore delle luci non si trova nelle luci stesse, ma in un modulo software separato. Questa centralizzazione riduce il numero di centraline e porta innovazione con l’architettura elettronica E³ 1.2. Più segmenti in ogni pannello OLED significano più possibilità e più sicurezza.

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Personalizza la tua Luce

Grazie alla nuova architettura E³, un singolo software gestisce 360 segmenti OLED, offrendo una personalizzazione senza precedenti. Nel futuro, questi segmenti trasformeranno la parte posteriore dell’auto in un vero e proprio display interattivo, migliorando la comunicazione e la sicurezza.

Luci OLED nell’Audi Q6 e-tron: Un Futuro Sicuro e Interattivo

Le luci OLED posteriori della Audi Q6 e-tron non sono solo belle da vedere, ma sono anche strumenti di sicurezza. Forniscono informazioni vitali e possono addirittura visualizzare avvisi di emergenza. E questo è solo l’inizio: il futuro promette ancora più innovazioni in termini di sicurezza e design.

Fonte: CARIAD

Mentre attendiamo con impazienza l’arrivo sul mercato dell’innovativa Audi Q6 e-tron, è chiaro che questa auto non è solo una promessa per il futuro, ma una realtà tangibile che sta per arrivare. Con le sue luci OLED rivoluzionarie e il design all’avanguardia, la Audi Q6 e-tron si prepara a definire nuovi standard nel mondo dell’automotive elettrico. Tenete d’occhio i nostri aggiornamenti per non perdervi l’opportunità di essere tra i primi a scoprire questa meraviglia tecnologica, un gioiello che presto farà il suo trionfale ingresso nelle strade di tutto il mondo.

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Lo sapevi? ep.17 350.000 mattoncini: Kia EV6 diventa un LEGO

Lo sapevi? ep.17 350.000 mattoncini: Kia EV6 diventa un LEGO

Lo sapevi? ep.17 350.000 mattoncini: Kia EV6 diventa un LEGO

Introduzione

Kia EV6 è un crossover elettrico che segna l’inizio di una nuova era, ponendosi come standard di riferimento per il futuro.

Nel 2023 ha preso una svolta inaspettata grazie a una collaborazione creativa con LEGO intitolando l’iniziativa “BRICK TO THE FUTURE”.

In questo articolo, esploreremo la straordinaria storia di come la Kia EV6 è stata ricreata in tutto il suo splendore mattoncino dopo mattoncino.

Storia di Kia EV6 in LEGO

La decisione di trasformare la Kia EV6 in un set LEGO è nata dall’idea di costruire passo passo, o mattoncino dopo mattoncino la macchina come metafora della visione che Kia ha per l’innovazione e le nuove soluzioni di mobilità.

A capo del progetto Riccardo Zangelmi, LEGO Certified Professional Italia, che è stato coinvolto nel precorso per mostrare come, grazie all’ispirazione, che i sogni più fantasiosi possano diventare realtà.

Caratteristiche e Dettagli

Nelle mani di Riccardo Zangelmi, che ricerca la perfezione in tutte le sue sculture, ne è derivato un progetto estremamente fedele all’originale, anche utilizzando mezzi di progettazione ad hoc come i disegni in 3D ecc..

Ogni singolo dettaglio della Kia EV6 LEGO riflette l’impegno per la precisione e l’attenzione ai dettagli.

Dai lineamenti aerodinamici alla fedeltà dei colori, il modello LEGO cattura perfettamente l’eleganza della vettura reale.

Le funzionalità interattive, come le porte apribili e l’interno dettagliato, aggiungono un tocco di realismo al set.

Evento di presentazione

Il debutto ufficiale della Kia EV6 in LEGO è stato un evento affascinante che ha attirato l’attenzione di appassionati di automobili e appassionati di LEGO.

La mostra ha offerto un’opportunità unica per esplorare da vicino il modello e apprezzarne la complessità.

Collaborazione tra Kia e LEGO

Questa collaborazione ha segnato un nuovo capitolo nell’interazione tra il mondo automobilistico e quello dei giocattoli.

Kia e LEGO hanno dimostrato che la creatività può fiorire quando le menti brillanti si uniscono per superare le sfide e ispirare nuove generazioni di appassionati.

Implicazioni Ambientali

Oltre alla rappresentazione accurata del veicolo, la scelta di utilizzare i mattoncini LEGO contribuisce anche a sottolineare l’impegno comune verso la sostenibilità e l’ecologia. Un messaggio importante in un’era in cui la consapevolezza ambientale è cruciale.

Conclusioni

In conclusione, la Kia EV6 in LEGO rappresenta una straordinaria convergenza tra design automobilistico e creatività LEGO.

Questa collaborazione ha aperto nuove strade nell’approccio all’industria automobilistica e alla produzione di giocattoli, mostrando che anche i veicoli del futuro possono avere una versione più piccola, ma altrettanto affascinante.

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Lo Sapevi ep. 16 – Che le prime automobili non avevano il volante?