Pubblicato il Lascia un commento

Audi Grand Prix Ferrara: Partner Ufficiale del Ferrara Summer Festival

Audi Grand Prix Ferrara, il concessionario Audi con sede nella zona degli Estensi dal 2020, è lieta di annunciare la sua partnership ufficiale con il rinomato Ferrara Summer Festival.

Con oltre 150.000 partecipanti nel 2022, questo evento ha ospitato artisti nazionali e internazionali in vetta alle classifiche, e quest’anno Audi garantirà la mobilità degli artisti con le loro vetture elettriche a emissioni zero.

Con decine di ore di musica dal vivo, 22 concerti e 8 spettacoli esclusivi, il Ferrara Summer Festival promette una lineup straordinaria con artisti di fama come Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci, Madame, Fiorella Mannoia, Modà, Lazza, Giorgia e Gianni Morandi.

Inoltre, talentuosi performer come Drusilla Foer, Max Angioni e Giacobazzi saliranno sul palco. Tutti questi artisti si sposteranno a bordo delle vetture Audi durante il festival, in programma dal 17 giugno al 21 luglio.

Audi Grand Prix Ferrara promuove un futuro sostenibile con le vetture elettriche dei quattro anelli

In qualità di Partner Automotive Ufficiale dell’evento, Audi Grand Prix Ferrara fornirà supporto logistico agli artisti utilizzando i modelli della famiglia Audi e-tron, l’unica gamma BEV premium europea certificata come carbon neutral.

“Audi è da sempre impegnata nel sostenere l’arte e la cultura”, afferma Bruno Belgioco, Titolare di Audi Grand Prix Ferrara. “Siamo orgogliosi di contribuire al successo del festival e promuovere un futuro sostenibile attraverso le nostre vetture elettriche”.

La partnership tra Audi Grand Prix Ferrara e il Ferrara Summer Festival rappresenta un’opportunità preziosa per rafforzare il legame con la comunità locale e promuovere la mobilità a emissioni zero.

Audi Night e il contest fotografico organizzato da Audi Grand Prix Ferrara

All’interno di questa collaborazione, Audi Grand Prix Ferrara organizzerà l’Audi Night, un evento che vedrà la partecipazione attiva di Audi Italia e un’immersione completa nelle emozioni del territorio degli Estensi.

Sarà un’occasione per sottolineare l’impegno di Audi verso la comunità locale e la costante ricerca di innovazione e sostenibilità del brand.

Parallelamente, Audi Grand Prix Ferrara organizzerà un contest fotografico che partirà il 15 Giugno.

In questo modo offriremo ai partecipanti la possibilità di vincere alcuni biglietti VIP per il concerto di Madame, in programma il 21 luglio, garantendo ai fortunati vincitori un’esperienza indimenticabile.

Hashtag per coinvolgere il pubblico durante il festival estivo di Ferrara

Per coinvolgere il pubblico durante il Ferrara Summer Festival, Audi Grand Prix Ferrara lancerà due hashtag: #RitmoSostenibile, per sottolineare l’impegno di Audi per una mobilità rispettosa dell’ambiente, e #FerraraByAudiGrandPrix, dedicato al contest fotografico.

Ulteriori informazioni sul contest fotografico e sulla partecipazione di Audi Grand Prix Ferrara al Ferrara Summer Festival saranno presto disponibili sul sito www.audigrandprix.it e sui canali social del concessionario dei quattro anelli.

Pubblicato il Lascia un commento

Le 10 Auto più strane di sempre

Le 10 Auto più strane di sempre

Nel corso del tempo l’industria automobilistica ci ha regalato delle auto davvero strane grazie al loro design fuori dal comune e dai loro dettagli più che unici.                            

Oggi noi di Grand Prix ti portiamo alla scoperta di 10 auto che ne sono l’esempio perfetto.

Partiamo subito con la prima auto unica nel suo genere!

Le 10 Auto più strane di sempre

Reliant Robin

Reliant Robin

Iniziamo con la Reliant Robin, una piccola auto inglese famosa per la sua configurazione a tre ruote che le da la capacità di ribaltarsi facilmente.

Nonostante la sua stranezza, è diventata un’icona dell’industria automobilistica britannica e ha guadagnato una certa popolarità grazie alla sua eccentricità.

Peel P50

Notoriamente famosa per essere la “macchina più piccola del mondo“.

La Peel P50 è una microcar a tre ruote prodotta sull’Isola di Man negli anni ’60.

Con una singola porta anteriore e un design adorabile, la P50 è diventata un’icona automobilistica ed è ad oggi considerata una rarità dagli appassionati.

Amphicar Model 770

Amphicar Model 770

L’Amphicar Model 770 è stato uno dei pochi veicoli anfibi a essere commercializzato per uso civile.

Prodotta negli anni ’60 grazie alle due eliche posteriori poteva trasformarsi in una piccola imbarcazione, consentendo di guidare sia su strada (a una velocità massima di 113 km/h) che in acqua (a una velocità massima di 11 km/h).

Messerschmitt KR200

La Messerschmitt KR200 è un’altra auto a tre ruote, ma questa volta prodotta nella Germania del dopoguerra.

. Il suo design era aerodinamico, con una carrozzeria a goccia e un tettuccio a cupola trasparente (che era unito con la portiera).

Il KR200 era alimentato da un motore a due tempi da 191 cc, che la spingeva a una velocità massima di circa 90 km/h.

Volkswagen XL-1

Volkswagen XL-1

La Volkswagen XL-1 è una vettura ibrida plug-in prodotta dalla Volkswagen, caratterizzata da un design aerodinamico e portiere ad apertura verso l’alto.

La sua principale caratteristica è l’efficienza energetica, grazie alla combinazione di un motore diesel a due cilindri da 0,8 litri e un motore elettrico.

Questa combinazione permette di percorrere fino a 100 km con soltanto un litro di gasolio. La XL-1 è stata prodotta in quantità limitate ed è considerata una vera e propria supercar in termini di efficienza.

BMW Isetta

La BMW Isetta è una microcar tedesca degli anni ’50 e ’60, con una singola porta anteriore che si apriva insieme al volante.

Questa vettura compatta è diventata famosa come veicolo cittadino e nonostante le sue dimensioni compatte, era sorprendentemente spaziosa all’interno, in grado di ospitare due passeggeri e offrire un bagagliaio limitato.

Autozam AZ1

L’Autozam AZ-1 è una microcar giapponese prodotta da Mazda negli anni ’90 famosa per le sue minuscole dimensioni, caratterizzata per , il suo design e per le sue portiere ad ali di gabbiano che si aprono verso l’alto.

È alimentata da un motore 3 cilindri da 660 cc sovralimentato e l’interno dell’auto presenta un layout spartano, con sedili e volante sportivo che nel complesso offrono un’esperienza di guida dinamica.

Citroën Mèhari

La Citroën Méhari è un piccolo fuoristrada prodotto tra gli anni ’60 e ’70.

aveva come peculiarità la carrozzeria in plastica, che la rendeva resistente alla corrosione, e grazie alla trazione integrale e al motore a due cilindri da 602 cc, era versatile sia  su strada che fuori strada.

La Méhari divenne popolare nelle località marittime e costiere per la capacità di regalare a una  guida all’aria aperta.

Citroën Méhari

Toyota Sera

La Toyota Sera è una piccola coupé sportiva prodotta negli anni ’90.

La particolarità di questa vettura risiede nel suo design futuristico e nelle sue portiere a farfalla che si aprono verso l’alto (da cui si dice che McLaren abbia preso spunto per le sue vetture).

La Sera offriva soluzioni all’avanguardia come il tetto in vetro elettrico ed era alimentata da un motore a quattro cilindri da 1.5 litri, che offriva il compromesso perfetto tra prestazioni e efficienza.

BMW Z1

BMW Z1

La BMW Z1 è una roadster prodotta tra gli anni ’80 e ’90 famosa per le sue porte a scomparsa, che si ritraevano nella parte inferiore della vettura.

Il telaio della Z1 era realizzato in plastica rinforzata con fibra di vetro, che la rinforzava ma senza rinunciare alla leggerezza.

Sotto il cofano montava un motore a sei cilindri in linea e offriva un’esperienza di guida dinamica.

QUESTO ERA IL NOSTRO SPECIALE SULLE 10 AUTO PIU’ STRANE DI SEMPRE.  E VOI QUALE SCEGLIERESTE? FATECELO SAPERE NEI COMMENTI!

Vuoi più info sull’auto del mese GP richiedile ai riferimenti qui o contatta lo 051 6044999

Pubblicato il Lascia un commento

Lo sapevi? ep 10

Lo Sapevi che? ep.10

Lo sapevi? ep.10

Lo sapevi? ep.10″

Lo sapevi che:

la Parigi-Rouen è stata la prima gara automobilistica?

Lo sapevi? ep.10

Il 22 luglio 1894 segnò un momento di svolta nella storia dell’automobilismo: si svolse la prima corsa ufficiale di auto, conosciuta come la Parigi-Rouen.

Questo evento all’avanguardia, segnò l’inizio di un’era di trasformazione e progresso nel mondo dei trasporti, aprendo la strada a una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre la nostra concezione di mobilità.

Lo sapevi? ep.10

LA PARTENZA DELLA PARIGI – ROUEN

All’inizio del XIX secolo, il mondo era ancora dominato dai mezzi di trasporto a trazione animale, come cavalli e carri trainati.

L’invenzione delle automobili aveva aperto nuove possibilità.

Questa gara venne difatti organizzata per dimostrare la fattibilità e l’affidabilità di questi nuovi veicoli a motore.

A quel tempo, il regolamento non faceva differenza fra motori a combustione, elettrici o a vapore e permetteva qualsiasi tipo di carrozzeria, di qualsiasi colore.

La partenza avvenne al mattino presto dalla porta Maillot a Parigi e il percorso di 126 chilometri portò i concorrenti attraverso le strade della Francia settentrionale fino alla città di Rouen.

Il percorso era stato scelto per la sua difficoltà, con salite ripide e strade sterrate che mettevano alla prova la resistenza dei veicoli.

La partenza della Parigi-Rouen

I partecipanti furono giudicati non solo sulla velocità, ma anche sulla loro affidabilità e sulla facilità di utilizzo dell’auto.

La vettura che avesse ottenuto il miglior punteggio in tutte queste categorie sarebbe stata dichiarata vincitrice.

Tra i partecipanti c’erano automobili, tricicli e vetture a vapore, ma la vittoria finale andò a un’auto a vapore costruita dal francese Albert Lemaître, che completò il percorso in 6 ore e 48 minuti.

L’EVOLUZIONE DELL’AUTOMOBILISMO GRAZIE A QUESTA GARA

La Parigi-Rouen fu un evento di enorme importanza per lo sviluppo dell’automobilismo. La corsa dimostrò al mondo che le automobili erano affidabili e che potevano rappresentare il futuro del trasporto.

Inoltre, la competizione portò ad un rapido sviluppo tecnologico, con i costruttori che cercavano di migliorare costantemente i loro prodotti per ottenere un vantaggio competitivo.

La gara fu anche il primo passo verso il motorsport moderno.

Nel corso degli anni successivi, si svilupparono sempre più competizioni automobilistiche, fino ad arrivare alle cose su circuito e alla Formula 1.

In conclusione, da allora, le corse automobilistiche sono diventate uno sport popolare e appassionante, coinvolgendo milioni di spettatori in tutto il mondo.

La Parigi-Rouen ha aperto la strada a un’intera cultura automobilistica e ha dato inizio a una tradizione che continua ancora oggi.

Beh, direi che il proseguo della storia la conosciamo tutti!

Ti sei perso il gli altri episodi di “Lo sapevi?”

Leggili qui! 👇

Lo sapevi ep.1 – chi ha inventato il camper

Lo sapevi ep.2 – Chi è stato il primo a fare un viaggio in auto?

Lo sapevi ep.3 – Occhio a sbattere le portiere se ti trovi in svizzera.

Lo sapevi ep.4 – L’auto elettrica è davvero un’invenzione moderna?

Lo sapevi ep.5 – Il Tergicristallo è nato durante una bufera di neve.

Lo sapevi ep.6 – 10 invenzioni dell’automotive firmate dagli italiani

Lo sapevi ep.7 – La prima multa per eccesso di velocità della storia

Lo sapevi ep.8 – Il GPS ha ridotto il numero degli incidenti stradali.

Lo sapevi ep.9– La Lamborghini è nata da un difetto di Ferrari?


Ti è piaciuto “Lo sapevi? ep.10?”

👇 Scrivilo nei commenti! 👇

Ci vediamo al prossimo episodio! 😘

Pubblicato il Lascia un commento

AUTO DEL MESE MAZDA CX-5

Auto del Mese MAZDA CX-5

AUTO DEL MESE MAZDA CX-5

AUTO DEL MESE MAZDA CX-5: Il Nuovo SUV

Il nuovo SUV compatto di Mazda ha conquistato il cuore di molti automobilisti grazie alla sua combinazione di stile, prestazioni e affidabilità. Con un design accattivante, un’elevata qualità costruttiva e tecnologie all’avanguardia, Mazda CX-5 offre un’esperienza di guida straordinaria, difficile da eguagliare nella sua categoria.

AUTO DEL MESE MAZDA CX-5

LO STILE

Uno dei tratti distintivi della Mazda CX-5 sono le sinuose forme della sua carrozzeria.
Il suo design le conferisce una linea aerodinamica ed elegante, caratterizzata da curve fluide e dettagli raffinati, inoltre, nell’imponente frontale, grazie alla sua distintiva griglia e i fari LED affilati, è in grado di trasmettere forza e dinamicità.

Gli interni sono altrettanto raffinati, con materiali di alta qualità, un’ampia gamma di comfort e una disposizione intelligente degli elementi. Inoltre, Mazda CX-5 offre un’abitabilità eccellente, sia per i passeggeri anteriori che per quelli posteriori, garantendo comfort e spazio sufficiente per tutti.

LE PRESTAZIONI

Non è solo il design a rendere speciale la nuova Mazda CX-5, ma anche le sue prestazioni di guida che non lasciano spazio ad alcun compromesso.

Il nuovo sistema Mazda Intelligent Drive Select e la modalità Off-Road, recentemente introdotti, fanno di ogni sfida un’avventura agile e divertente. La guidabilità evoluta e la sua tenuta di strada eccezionale ti faranno amare ancora di più la guida ad ogni chilometro percorso.

CX-5 è disponibile anche in versione Mild Hybrid. Grazie ad una batteria da 24V è in grado di catturare l’energia che normalmente viene dispersa in frenata ed utilizzarla per supportare il motore e alimentare i sistemi elettrici dell’auto, risparmiando così carburante e migliorando l’esperienza di guida.

L’AFFIDABILITA’

Uno dei punti di forza della Mazda CX-5 che merita una menzione speciale è la sua affidabilità.
Mazda è nota per la sua attenzione ai dettagli e alla qualità costruttiva e, naturalmente, CX-5 non fa eccezione.

Ogni veicolo della casa automobilistica giapponese è costruito con materiali di alta qualità e sottoposto a rigorosi controlli per garantire l’affidabilità e il funzionamento di ogni componente.

LA GARANZIA MAZDA

La casa automobilistica giapponese dimostra grande sicurezza nei riguardi della qualità dei suoi veicoli e si impegna da sempre allo scopo di soddisfare i suoi clienti.

Sono così sicuri che le loro auto manterranno alte prestazioni e affidabilità nel lungo periodo da offrire ai loro clienti ben 6 anni di garanzia post-acquisto!

Questa copre difetti di fabbricazione e problemi meccanici, offrendo ai proprietari una protezione aggiuntiva per un periodo di tempo decisamente più lungo rispetto alle garanzie standard offerte dalla concorrenza.

Ciò significa che i clienti possono godersi la loro auto con tranquillità sapendo che, per un periodo piuttosto prolungato, se dovessero imbattersi in eventuali inconvenienti, sarebbero tutelati dalla casa madre.


Vuoi più info sull’auto del mese GP richiedile ai riferimenti qui o contatta lo 051 6044999

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: ep. 12

Vintage ep.12: Audi QUATTRO
Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

Vintage GP: ep. 12 – Audi QUATTRO

Vintage GP: ep. 12. Audi QUATTRO, l’auto che ha segnato una rivoluzione, salvando Audi dal dimenticatoio e stravolgendo il rally negli anni’80. Oggi vi raccontiamo la storia della leggendaria Audi Quattro.

Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

L’INIZIO DELLA STORIA

La storia dell’Audi Quattro ha inizio nell’inverno del 1976, quando durante i test della Volkswagen Iltis (un veicolo militare 4×4 ispirato alle Jeep Willys della Seconda Guerra Mondiale), l’ingegnere Jorg Bensinger notò che l’Iltis coi suoi 75 cv, si comportava meglio sulla neve rispetto alle potenti berline Audi a trazione anteriore.

Da qui nacque l’idea di creare una berlina a trazione integrale. Proposta al titolare della Ricerca e Sviluppo, Ferdinand Piech, l’idea fu accolta con l’unica condizione di testarla su una vettura sportiva stradale.

Un team di tecnici, guidato da Walter Treser, montò la meccanica a trazione integrale della Iltis sulla scocca di un’Audi 80. Il prototipo fu portato al Passo Turracher Hohe in Austria, dove fu testato su ghiaccio e neve di fronte ai dirigenti di Audi, che rimasero colpiti dalle prestazioni impressionanti (anche a temperature estreme di -30°C) e diedero il via alla produzione della vettura a trazione integrale.

L’Audi Quattro fu presentata al Salone internazionale dell’automobile di Ginevra nel marzo 1980. Ferdinand Piech, durante la conferenza di lancio, dichiarò che la Quattro segnava l’inizio di qualcosa di importante.

La vettura presentava arcate bombate, sospensioni indipendenti, la nuova trazione Quattro e un motore turbo da 2.1 litri a 5 cilindri che erogava 200 CV, consentendo uno 0-100 km/h in soli 7 secondi (tutto questo nel 1980).

Nonostante il prezzo non economico e lo scetticismo sulle vendite, la Quattro si rivelò un vero successo, tanto da diventare la pioniera che avviò la vendita di milioni di vetture con trazione Quattro per la casa automobilistica di Ingolstadt.

Audi QUATTRO

AUDI QUATTRO E IL RALLY

Per realizzare il suo desiderio di debuttare nel rally Piech fondò Audi Sport, e nonostante non avesse ancora venduto il numero minimo di vetture richiesto, la Quattro debuttò nel 1980 come mezzo non competitivo, ma si rivelò talmente efficace, che il suo pilota Hannu Mikkola avrebbe vinto il Rally di Algarve con un vantaggio di mezz’ora.

Audi Sport partecipò a otto eventi del WRC nel 1981, ottenendo tre vittorie, incluso il primo successo di una donna nel WRC grazie a Michelle Mouton al Rally di Sanremo, e nel 1982, Audi Sport vinse il titolo Costruttori.

Il 1983 fu l’anno in cui venne introdotta la categoria Gruppo B, che segnò una svolta nel mondo dei rally. Caratterizzata da regolamentazioni molto limitate, consentiva alle vetture di essere portate all’estremo. Gli spettatori, si riversavano sulle strade, spostandosi rapidamente per assistere alle auto che sfrecciavano a velocità incredibili e i piloti si spingevano al limite delle proprie capacità .

Audi quell’anno dominò la categoria grazie alle Quattro A1 e A2, Hannu Mikkola vinse il campionato piloti nel 1983, seguito da Stig Blomqvist nel 1984, che portò anche alla vittoria del campionato costruttori.

IL SUCCESSO DELL’AUDI QUATTRO

La Quattro ebbe un enorme successo di vendite nel 1985, spingendo Audi a implementare la trazione Quattro su tutta la gamma dei modelli.

Nel frattempo, nel Gruppo B, le vetture stavano diventando sempre più potenti. Audi decise di omologare una versione più aggressiva chiamata Sport Quattro S1 in soli 224 esemplari.

Nonostante la potenza mostruosa di 450 CV della versione da rally, l’attenzione alla sicurezza limitò il suo pieno potenziale. Tuttavia, i piloti come Stig Blomqvist, Walter Rohrl e Michelle Mouton ottennero comunque importanti risultati, tra cui la vittoria di Mouton alla cronoscalata di Pikes Peak.

Nel 1986, la Sport Quattro fu ulteriormente potenziata a 500 CV, con migliorie aerodinamiche e un sistema di Anti-Lag per una migliore risposta del motore. La vettura raggiungeva lo 0-100 in soli 3,1 secondi e pesava solo 960 kg. Nonostante i successi ottenuti, il Gruppo B venne bandito dalle competizioni a causa dei crescenti problemi di sicurezza. Di conseguenza, Audi si ritirò dalle competizioni rally a partire dall’anno successivo.

Nel 1987, Audi fece un ritorno al campionato WRC, ma non riuscì a replicare lo stesso successo di prima, nonostante alcune vittorie di tappa.

Tuttavia, la Sport Quattro continuò a competere con successo. A Pikes Peak, Walter Röhrl guidò la nuova Sport Quattro S1 Evo 2, potenziata a 600 CV e con miglioramenti aerodinamici, conquistando la terza vittoria consecutiva di Audi e stabilendo un nuovo record, battendo quello precedente di 22 secondi.

Audi S1 Evo 2

LE VERSIONI STRADALI

Nel frattempo, le versioni stradali della Quattro subirono miglioramenti significativi, inclusa l’introduzione dell’ABS, l’adozione di ruote più larghe e un miglioramento delle prestazioni di guida.

In particolare, il motore subì modifiche sostanziali: la cilindrata aumentò da 2.1 a 2.2 litri, il numero di valvole passò da 10 a 20 e la potenza raggiunse i 220 CV.

Il motore venne accoppiato a un differenziale autobloccante Torsen, consentendo uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 6 secondi.

Nel corso degli anni, la vettura subì ulteriori modifiche fino al 1991. Alla fine della sua produzione, Audi vendette complessivamente 12.000 esemplari dell’Ur-Quattro.

Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

Audi QUATTRO

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Se te lo sei perso, leggi anche il nostro articolo del VIntage GP: ep 11