Audi Exclusive è il programma di personalizzazione del marchio, che offre ai clienti la possibilità di creare macchine uniche e personalizzate secondo le proprie esigenze e gusti.
Possedere una macchina Audi Exclusive significa avere un’auto costruita esclusivamente per te, con una gamma di opzioni di personalizzazione che permettono di creare un veicolo che riflette la propria personalità e il proprio stile.
Il processo di personalizzazione di Audi Exclusive inizia con la scelta dei materiali di alta qualità, come pelle, legno, carbonio o alluminio, per creare un interno elegante e confortevole.
I colori per gli interni e gli esterni, invece, sono personalizzabili, così come il tipo di finitura della vernice e la scelta dei cerchi in lega.
Inoltre, è possibile scegliere anche le opzioni di tecnologia avanzata, come i sistemi di intrattenimento e di sicurezza, per personalizzare l’esperienza di guida.
L’acquisto di un’auto Audi Exclusive è un’esperienza unica, che offre un senso di soddisfazione e di appartenenza.
Una macchina personalizzata rappresenta il proprietario e riflette il suo stile e la sua personalità.
L’auto diventa un’opera d’arte, con particolari unici e dettagli unici che la rendono veramente speciale.
Inoltre, possedere una macchina Audi Exclusive significa anche possedere un’auto molto esclusiva, poiché solo pochi proprietari in tutto il mondo avranno un veicolo simile.
Infine, una macchina Audi Exclusive è un investimento, in quanto il valore di rivendita potrebbe aumentare in futuro.
Le auto personalizzate sono ricercate da collezionisti e appassionati di automobili, che apprezzano la loro unicità e il loro valore.
Possedere una macchina personalizzata è un’esperienza che dura nel tempo, perché ogni volta che ci si siede al volante, si ha la sensazione di guidare qualcosa di veramente speciale.
In conclusione, il programma Audi Exclusive offre ai clienti la possibilità di possedere un’auto personalizzata e unica.
Questo significa avere un’auto costruita esclusivamente per te, con particolari e dettagli unici che la rendono veramente speciale.
L’acquisto di una macchina Audi Exclusive è un’esperienza che offre un senso di soddisfazione e di appartenenza, oltre a rappresentare un investimento in un’auto che potrebbe aumentare il suo valore di rivendita nel tempo.
Possedere un’auto Audi con finiture Exclusive è un’esperienza straordinaria e unica.
Ti permette di possedere un’auto costruita appositamente per te, con finiture e dettagli personalizzati che riflettono il tuo stile e la tua personalità.
Possedere un’auto personalizzata di alta gamma è un’investimento in te stesso e in un’auto di lusso che attira l’attenzione degli altri.
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Come ha chiuso questo 2022 il mondo dell’Automotive?
Siamo già nel 2° mese di questo 2023, ma guardiamoci indietro e vediamo come si è concluso il 2022 per il settore dell’Automotive.
Vendite automotive 2022
Bisogna ammettere che il 2022 non è stato tutto rose e fiori per le concessionarie e per il mercato delle Auto.
Si può dire però che il mese di Dicembre è il sesto mese consecutivo che si chiude in maniera positiva.
La crescita accelera di un +21% grazie anche alle 104.915 nuove immatricolazioni registrate, rispetto alle 86.717 immatricolazioni registrate a Dicembre 2021.
Si conferma anche una grande crescita dei privati con un +7,4%; purtroppo però le autoimmatricolazioni confermano un calo del -16,3% e chiudono l’anno a -16,6%.
In forte crescita è l’ambito dei Noleggi, si parla dei Noleggi a Lungo Termine con grande +81% che vede chiudere il 2022 a +18,8% e in recuperò a Dicembre anche il campo dei Noleggi e Breve Termine con il +85,5%, ma non basta a chiudere l’anno in positivo e si ferma a un -17%.
Le vendite del 2022 divise per Alimentazione.
Parlando anche di Alimentazione, il diesel e la benzina raddoppiano in crescita ma non riescono a chiudere del tutto in positivo il 2022.
Non si può dire lo stesso del GPL che chiude dicembre con +40,9% e tutto l’anno a +10,2%, mentre il metano scende ancora di più.
Nell’ambito dell’Elettrificazione si vede che in dicembre, le auto alla spina coprono il 9,4% delle preferenze, con le elettriche pure a -25,9% e le plug-in hybrid a -4,6%, categorie che nell’intero anno chiudono rispettivamente a -26,6% e a -2,7%.
Molto dinamiche le ibride autoricaricabili, che chiudono il 2022 guadagnando oltre 5 punti di quota, con un +18,5% per le full hybrid e un +2,6% per le mild hybrid.
Per concludere questa veloce analisi dell’Andamento del Mercato Automotive, si conferma la crescita a doppia cifra di tutti i segmenti di vetture, ad eccezioni delle city car.
Le utilitarie nel totale dell’anno guadagnano 1,7 punti al 39,3% di quota, mentre il segmento C conferma il 29,7% del totale, il segmento D sale al 13,3%, l’E al 2,2% e l’alto di gamma allo 0,4%.
Per categorie di auto si può anche dire che i crossover e fuoristrada guadagnano oltre 5 punti, al 53,7% del totale (i primi al 43,2%, gli altri al 10,5%).
Le berline perdono 4,6 punti e scendono al 39,6% di quota e le station wagon si fermano al 3,4%.
È un’auto fuori dal tempo, nata come il sogno di un sanguinoso dittatore, per poi diventare simbolo di pace e amore in tutto il mondo. Questa è l’auto Vintage GP: Volkswagen Maggiolino (o Beetle)
Ha battuto centinaia di record in più di 60 anni di onorata carriera con oltre 21 mln di esemplari prodotti e ancora oggi è un’icona della cultura pop.
Oggi vi raccontiamo la storia di un mito che oggi tutti conosciamo come Maggiolino Volkswagen.
Vintage GP: Volkswagen Maggiolino
La motorizzazione della Germania
È il 1934, e in Germania il popolo non se la passava molto bene.
Quell’estate Adolf Hitler prese il potere dopo che il presidente Hindenburg morì a 87 anni, e tra le prime richieste che vennero ordinate ci fu quella di “motorizzare la Germania”.
Per dare vita al progetto, il governo tedesco assunse l’ingegnere di auto da corsa Ferdinand Porsche (lo stesso che fondò poi l’omonima casa automobilistica, che fondò la casa automobilistica Volkswagen (in italiano “auto del popolo”).
Vintage GP: Volkswagen Maggiolino
Il compito che venne assegnato a Porsche era quello di realizzare un’automobile che la famiglia media poteva permettersi:
Piccole dimensioni ma allo stesso tempo di grandezza sufficiente da ospitare quattro persone comodamente;
Semplice da usare e mantenere ovunque;
Di una durevolezza sufficiente ad accompagnare la famiglia per molto tempo.
Il design finale della carrozzeria rifletteva la tendenza dell’epoca per veicoli eleganti e rotondi, con il motore boxer raffreddato ad aria montato nella parte posteriore.
Questa soluzione però portò problemi alla Volkswagen perché Porsche avrebbe preso ispirazione dalla Tatra V570 (o T97), un prototipo della casa automobilistica cecoslovacca Tatra, che di conseguenza avrebbe citato a giudizio la casa tedesca.
Questa causa venne presa con filosofia dal Führer, che fece quello che qualsiasi dittatore avrebbe fatto se qualcuno gli avesse fatto causa per la sua auto: invase la Cecoslovacchia e prese il controllo della fabbrica della Tatra.
La KdF-Wagen
Quando il “design totalmente originale” venne completato la Volkswagen diede il via alla produzione della vettura che venne assegnata a un progetto governativo chiamato “Forza attraverso la gioia” (in tedesco “Kraft durch Freude!”)
La nuova automobile prese il nome di KdF-Wagen e per la sua realizzazione venne costruita una nuova fabbrica vicino a Fallersleben, e attorno venne costruita una città, che oggi si chiama Wolfsburg e ospita ancora la Volkswagen.
La produzione iniziò nel 1938, ma venne interrotta dopo soli 210 unità prodotte, per la necessità di Hitler di focalizzare l’industria tedesca per lo sforzo militare, che come tutti sappiamo portò alla seconda guerra mondiale e fece uscire la Germania.
Quando la seconda guerra mondiale giunse al termine nel 1945 la Germania ne uscì ridotta in un cumulo di macerie.
La fabbrica non fu risparmiata e venne distrutta nei bombardamenti.
Successivamente le forze di occupazione Britanniche incaricate dell’area, trovando le parti originali della linea di produzione del KdF-Wagen e provarono a venderle alle case automobilistiche inglesi, non avendo però un esito positivo.
Nel 1946 la fabbrica fu ricostruita e la linea di produzione venne rimontata, e da quel momento la vettura non sarebbe più stata KdF-Wagen, ma Volkswagen Type 1.
Il Soprannome “Maggiolino”
Nel 1949 la fabbrica venne ceduta a Heinz Nordhoff, e con il risollevamento della Germania dalle ceneri la Volkswagen iniziò a vendere la Type 1 in tutta l’Europa occidentale, dove si guadagnò per la prima volta il soprannome di “Maggiolino” (Beetle).
Le vendite nell’Europa del dopoguerra procedevano a fatica, e in Volkswagen capirono che per vendere le loro auto avrebbero dovuto puntare a un mercato con una grande popolazione, molti soldi e in cui le strade non erano state fatte esplodere.
Così decisero di puntare all’America, dove però i primi sforzi furono fallimentari perché nessun concessionario statunitense voleva toccare la macchina perché il maggiolino era vista da tutti come la macchina dei nazisti.
Bisognerà aspettare il 1950 perché la VW riuscì a convincere alcuni concessionari ad accettare le loro auto, e contro ogni aspettativa il piccolo Maggiolino iniziò a vendere grazie a tre fattori:
1) il suo prezzo molto più economico e conveniente della maggior parte delle auto presenti sul mercato.
2) il fatto che fosse un mezzo robusto e affidabile anche su strade non asfaltate.
3) la manutenzione era relativamente semplice e poco costosa.
L’auto del popolo
Finalmente l’auto del popolo divenne la scelta del popolo, tanto che nel 1955, dopo solo otto anni dalla sua entrata nel mercato la VW aveva già venduto un milione di Maggiolini.
Nel 1972, inoltre il maggiolino diventò l’automobile più venduta di sempre.
Nonostante il numero altissimo di vendite nel 1974, in vista della necessità di una sostituzione più moderna venne lanciata la Golf.
Quest’ ultima nonostante la stessa compattezza, economicità ed affidabilità produceva quasi il doppio della potenza del Maggiolino.
La transizione da Maggiolino a Golf avvenne abbastanza rapidamente in tutto il mondo.
Le uniche a continuare a richiedere il maggiolino furono Messico e Brasile, tant’è che il maggiolino continuò la sua produzione in Messico fino al 2003.
In totale la Volkswagen ha venduto 21 milioni di Maggiolini in tutto il mondo, e venne riportato in vita nel 1998 con la New Beetle che venne prodotta fino al 2019.
Il Maggiolino è una macchina che ha segnato un’epoca, diventando uno status symbol grazie alle sue comparse cinematografiche, come La saga di Herbie e Transformers.
Che si tratti di guidare su strade o sulle dune può essere trovato in quasi ogni parte del mondo, è stato un boom di vendite ed ancora oggi è un’icona della cultura pop.
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Quella di Mazda è una storia intrecciata col motore rotativo, che ha fatto la storia della casa giapponese e che ha dato vita ad alcune delle auto sportive più blasonate dagli appassionati creando la nostra Auto del mese: Mazda MX-30 R-EV
Motore Wankel
Stiamo parlando della 787B, che ha portato Mazda a diventare il primo costruttore giapponese a vincere la 24 Ore di Le Mans, della RX-7, apparsa in Fast and Furious: Tokyo Drift, fino alla RX-8 che è stata l’ultima espressione del Wankel fino alla sua uscita di produzione nel 2012.
Mazda 787BMazda RX-7Mazda RX-8
AUTO DEL MESE Mazda MX-30 R-EV
Oggi, 11 anni dopo dall’uscita di produzione il motore wankel, torna in gioco con un ruolo completamente diverso: trovandosi a bordo di nuova Mazda MX-30 e-Skyactiv R-EV.
La nuova versione ibrida plug-in dell’elettrica MX-30 in cui la base tecnica elettrica non cambia e il motore rotativo viene aggiunto in funzione di “range extender”, ovvero come unità termica che funge da generatore di corrente.
La macchina viene spinta soltanto dal motore EV, che può ricevere energia dalla batteria o direttamente dal motore rotativo, e il sistema ibrido eroga un totale di 170 CV (74 CV sono del solo motore termico da 830 cm3) e 260 Nm.
Grazie all’intervento del motore rotativo e al serbatoio di benzina da 50 litri, l’autonomia complessiva dichiarata è di 600 km, mentre quella elettrica pura è di 85 km nel ciclo WLTP (che possono arrivare a 110 in città).
La velocità massima (limitata) è di 140 km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h è di 9,1 secondi.
FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
Il rotativo entra in azione quando è richiesta la massima potenza, l’elettricità che viene prodotta finisce immagazzinata in una batteria da 17,8 kWh di capacità, che va ad alimentare il propulsore elettrico.
TEMPI DI RICARICA
Mazda MX-30 R-EV si può ricaricare in corrente alternata fino a 11 kWh di potenza per caricare la batteria da 0 a 100% in circa un’ora e 40 minuti oppure 25 minuti in corrente continua fino alla potenza di 36 kWh.
Sfruttando un sistema rapido a 36 kWh, la MX-30 e-Skyactiv R-EV può passare dal 20 all’80% della carica in 25 minuti, mentre con le wallbox da 11 e 7,2 kW i tempi salgono rispettivamente a 50 e 90 minuti.
MODALITA’ DI GUIDA
Le modalità di guida disponibili sono tre:
Normale, che utilizza principalmente il motore elettrico, ma se viene richiesta più potenza entra in gioco anche il motore rotativo.
EV, che impiega solo l’energia prodotta dalla batteria finché questa non è scarica Se si preme a fondo l’acceleratore, comunque, la vettura attiva anche il rotativo per utilizzare tutta la potenza disponibile.
Ricarica, che permette di conservare l’energia della batteria (per esempio per muoversi in un’area residenziale) o per alimentare dispositivi elettrici quando la vettura è ferma.
ALLESTIMENTI E PREZZI
Esteticamente, la MX-30 R-EV si può riconoscere dalla MX-30 elettrica grazie ad alcuni dettagli, come il badge specifico sul portellone del bagagliaio, l’emblema del motore rotativo sui passaruota anteriori e il disegno esclusivo dei cerchi in lega da 18”.
Gli allestimenti disponibili sono quattro:
Prime Line da 38.150 euro
Advantage da 39.650 euro
Makoto da 41.400 euro
Edition R da 45.650 euro
OFFERTA DI LANCIO
Fino al 31 marzo, Mazda MX-30 R-EV si può acquistare col Welcome Bonus che prevede fino a 8.500 euro di sconto contando anche gli incentivi governativi in caso di rottamazione.
L’offerta include anche la formula “Get & Drive Smart” con inclusa l’assicurazione furto e incendio per 2 anni che prevede il solo versamento di un anticipo, senza dover pagare rate né interessi per i successivi 2 anni.
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10 invenzioni dell’Automotive sono firmate dagli Italiani!
Ancora una volta la creatività degli Italiani si è fatta sentire con 10 grandi invenzioni per l’orgoglio tricolore.
Stiamo parlando dell’invenzione del Motore a scoppio, del primo Impianto elettrico, i Fari a LED, il Freno a pedale, del Cambio Automatico, del Monovolume, della Trazione anteriore, lo Start & Stop, l’iniezione diretta sul motore Turbo diesel e del Common Rail.
Vediamole tutte insieme!
Lo sapevi? ep.6
Il Motore a Scoppio
Chiamato anche “motore a combustione interna”, venne inventato nel 1853 da due ingeneri italiani, Eugenio Bersanti e Felice Matteucci.
Il primo utilizzo del rudimentale, ma funzionante, propulsore a scoppio fu presso le Officine della Stazione ferroviaria Maria Antonia, l’attuale Santa Maria Novella.
Il primo Impianto Elettrico
Il primo della storia venne montato sulla Lancia Theta, nel 1913. Disponeva di 6 volt, i quali riuscivano a fornire energia per illuminare tutta la strumentazione, far suonare il clacson e far funzionare le luci anteriori e posteriori.
I Fari a LED
Nel 2002, grazie all’azienda Italiana Magneti Marelli, insieme alla Lancia Thesis debuttano anche i fari a LED.
Dopo poco questi fari sono diventati di uso comune, diventando anche di base su molte vetture.
Il Freno a Pedale
Invenzione rivoluzionaria introdotta da Fiat insieme alla sua celebre 3½ HP del 1899.
Prima di allora il freno era comandato a leva come l’attuale freno a mano. Grazie a questa invenzione cambia completamente il modo di utilizzare questo strumento.
Il Cambio Automatico
Inventato nel 1931 dall’ingegnere Elio Trenta. L’ingegnere presentò inizialmente la sua invenzione a Fiat, ma venne rifiutato perché si pensava che potesse ridurre e penalizzare le prestazioni delle sue auto.
L’invenzione venne quindi accantonata fino a che l’americana Oldmobile non iniziò ad adattarlo a tutte le sue vetture.
La Monovolume
La prima Monovolume della storia è firmata Fiat.
Questa casa automobilistica ebbe l’idea geniale di sistemare 6 passeggeri in 3 file di sedili dove l’ultima si può abbassare per aumentare lo spazio nel baule.
A pensarci adesso, nulla di innovativo per noi che siamo abituati a vedere auto ben più straordinarie; ma negli anni tra il 1956 e 1967 la 600 multipla, ebbe un gran successo, tant’è che ne vendettero oltre 240.000 esemplari.
La Trazione Anteriore
Insieme alla trazione anteriore si parla subito della Lancia Flavia, la prima auto a essersi proposta con la trazione anteriore e ad avere 4 freni a disco.
Con trazione anteriore si intende che il motore esercita la propria azione sulle ruote anteriori che “trainano” quelle posteriori.
Il Sistema Start&Stop
Tutti conosciamo l’ormai comune “Start&Stop” una volta chiamato “spegnimento automatico del propulsore”.
La prima macchina ad aver montato questo sistema fu Fiat, con la sua Regata Energy Saving.
Nel 1983 venne montato sulla vettura il sistema “Cymatic”, che era appunto in grado di spegnere automaticamente il motore tutte le volte che l’auto si fermava.
Ancora una volta si parla di Fiat come protagonista delle invenzioni italiane.
Siamo nel 1988 e questa volta l’invenzione tratta di un motore turbo diesel con iniezione diretta.
La prima auto a disporre di questo sistema è la Croma TDI, fin da subito si notano grandi miglioramenti sui consumi e soprattutto sulle prestazioni.
Il Common Rail
Anche questa volta si tratta di un’invenzione italiana e l’inventore è ancora una volta Fiat! Il centro di Ricerche della casa automobilista ideò e sviluppò questa tecnologia di iniezione elettronica per motori a gasolio.
La casa italiana cedette tutti i diritti alla Bosch, che ne completò la messa a punto.
Il Common Rail debuttò a bordo dell’Alfa Romeo 156 1.9 Jtd nel 1997.
I fan della Formula 1 dovranno aspettare ancora un po’ prima che Audi gareggi per la prima volta nella classe regina del motorsport all’inizio del 2026.
Il mondo virtuale sta accorciando l’attesa: il marchio con i quattro anelli fa già parte dell’EA SPORTS F1 ufficiale ® 22 gioco di corse di Codemasters.
A fine agosto Audi ha annunciato il suo ingresso in Formula 1 durante il Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps e contestualmente ha svelato una show car con una speciale livrea di lancio Audi F1.
EA SPORTS e Codemasters hanno ora ricreato digitalmente questa show car nei minimi dettagli e l’hanno integrata nel videogioco F1® 22 con l’ultimo aggiornamento in-game.
Showcar mit Audi F1 launch livery in the simulation EA SPORTS F1® 22
Audi in Formula 1… per ora virtuale!
“Non è scontato far parte della simulazione ufficiale della Formula 1 tre anni prima della nostra prima gara”,
ha dichiarato Henrik Wenders, Head of Brand Audi.
“La nostra show car ha suscitato molto scalpore fin dal primo momento con il suo design sorprendente, e la combinazione di colori tipica di Audi nel motorsport.
Ovunque sia stato in azione, le reazioni sono state estremamente positive.
Sono convinto che la nostra show car conquisterà molti fan anche nel mondo virtuale”.
EA SPORTS è considerato lo sviluppatore leader di giochi sportivi per console e PC. F1® 22 è l’ultima versione del videogioco ufficiale del FIA Formula 1 World Championship, disponibile per PlayStation, Xbox e PC, anche in VR su PC.
Tutti i team, i piloti e le piste attuali sono inclusi nel gioco.
La show car di Audi fa parte del “Podium Pass Series 4 VIP tier” che è disponibile per i giocatori dal 7 dicembre 2022.
“C’è stata un’incredibile eccitazione quando Audi ha annunciato che si sarebbe unita alla griglia di F1”, ha dichiarato Paul Jeal, F1 Senior Franchise Director di Codemasters.
“Siamo entusiasti di consegnare la straordinaria livrea di lancio ai giocatori di EA SPORTS F1 22 come parte del Podium Pass Series 4, consentendo ad Audi di affermarsi come contendente al titolo nel mondo virtuale prima del suo debutto nel 2026.”
Nello stabilimento di Neuburg an der Donau , Audi sta sviluppando un proprio propulsore per i nuovi regolamenti di Formula 1 che entreranno in vigore dal 2026 e compirà un importante passo verso la sostenibilità.
I propulsori saranno più efficienti di quanto non siano oggi, poiché la percentuale di energia elettrica aumenterà in modo significativo e verrà utilizzato carburante sintetico CO 2 neutro, secondo gli standard UE.
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