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Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

MovieCars - Chevrolet Camaro: Icona del Cinema e della Cultura Pop

Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

Lo sapevi? ep.20 La Fiat 500 compare nel numero 1484 di Topolino

È il 1984 e il famoso fumetto Disney che ha accompagnato la nostra gioventù “Topolino” pubblica una Fiat 500 (ribattezzata per l’occasione “400”) al centro della storia “La vendetta di Amelia”.

Ma vediamo nello specifico qual è la storia di questa iconica auto.

La nascita della Fiat 500

Il 4 luglio 1957, nel cuore dell’Italia, nasceva un’auto destinata a diventare leggenda: la Nuova 500. Questo gioiello, ideato dall’Ing. Giacosa, rappresentò il degno successore della celebre Topolino, diventando il simbolo per eccellenza delle utilitarie Fiat.

Concepito per un periodo di quasi vent’anni, dal 1957 al 1975, il progetto della Fiat 500 fu un trionfo di innovazione e praticità: quattro posti, motore posteriore raffreddato ad aria e un prezzo accessibile.

La Gamma fiat 500

Da quel momento, la gamma si è arricchita di una vasta serie di modelli, dalla sportiva Fiat 500 Sport alla pratica Fiat 500 D, fino alla popolare versione F, seguita poi dalle lussuose L e R. Dopo un lungo silenzio, nel 2007 la moderna Fiat 500 ha saputo riallacciare i fili con la sua gloriosa storia.

Ma la Fiat 500 non è solo un’auto, è anche un’icona culturale. Nel mondo del cinema, è apparsa in numerosi film, da “James Tont operazione U.N.O.” a “Cars – Motori ruggenti”, passando per episodi di “Lupin III” e altro ancora.

La sua fama non si è limitata al grande schermo: nel 2005, una Fiat 500 R del 1973 ha compiuto un incredibile viaggio di 16.000 chilometri da Bari a Pechino, attraversando mezza Europa e la vastità della Russia. Nel 2007, la stessa auto ha percorso 10.300 chilometri intorno al Mediterraneo, fino alle dune del Sahara.

La Fiat 500 ha anche lasciato il segno in luoghi insoliti, come quando una 500 D del 1964 è stata impiegata in Antartide dal Departement of Industrial and Scientific Research della Nuova Zelanda, ribattezzata affettuosamente “Snow Kitten” (Gattina delle Nevi).

E non dimentichiamo la musica: nel 1992, Elio e Le Storie Tese hanno dedicato una canzone alla Fiat 500 nell’album “Italyan, Rum Casusu Çikti”.

Per coronare il suo successo, nel 2017, in occasione del suo sessantesimo compleanno, la Fiat 500 è stata inserita nella galleria permanente del Museo di Arte Moderna di New York, il MoMA.

In conclusione, la Fiat 500 non è solo un’auto, ma un’icona intramontabile che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo e della cultura popolare.

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Lo Sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

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Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

Lo sapevi? ep.19 L’origine della parola AUTOMOBILE nata maschio, diventata femmina

L’automobile, icona di libertà e innovazione, nasce maschio ma si trasforma in femmina nel corso degli anni. Questo affascinante cambiamento di genere è un viaggio attraverso la storia linguistica dell’auto, un percorso che inizia nella Francia del 1875.

L’Origine del Termine “Automobile”:

Il termine “automobile” fece la sua prima comparsa in Francia nel settembre del 1875. Inizialmente, non era un sostantivo, ma piuttosto un aggettivo: “voiture automobile”, ovvero una vettura che si muove da sé. Questa espressione era un ibrido composto dalle radici greche “autós” (sé) e latine “mobilis” (mobile). Per almeno quindici anni, “automobile” rimase un aggettivo prima di assumere la forma di un sostantivo nel 1890.

Il Dilemma del Genere: Maschio o Femmina?

Una volta che “automobile” divenne un sostantivo, il dibattito sul suo genere iniziò. Il Consiglio di Stato francese chiese il parere dei membri dell’Accademia, i quali decisero che “automobile” dovesse essere un sostantivo maschile. Tuttavia, grammatici e linguisti dissentirono, sostenendo che, essendo una sostantivazione di un aggettivo femminile (“voiture”), avrebbe dovuto mantenere il genere femminile: “une automobile”. La controversia continuò, e la stessa questione si pose anche in altre nazioni.

Intervento di D’Annunzio in Italia:

In Italia, dopo anni di discussione sul genere di “automobile”, intervenne Gabriele D’Annunzio nel 1926. La massima autorità letteraria del tempo dichiarò: “L’Automobile è femminile”. D’Annunzio sottolineò la grazia, la snellezza, la vivacità e la perfetta obbedienza dell’auto, convincendo tutti. Da quell’anno, il genere femminile prevalse definitivamente per l’automobile in Italia.

Un Termine Ancora Attuale:

Nonostante il passare degli anni, l’automobile rimane femminile nella lingua italiana. L’uso del termine abbreviato “auto” è diffuso e anch’esso conserva il genere femminile. Il termine “macchina”, una volta comune, è ora in disuso.

L’evoluzione del genere dell’automobile è un curioso capitolo nella storia linguistica e culturale. Da un aggettivo neutro a un sostantivo maschile, fino a diventare un termine femminile, l’auto ha attraversato un viaggio di identità linguistica che riflette la complessità e la ricchezza dell’evoluzione del linguaggio nel corso del tempo.

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Scopri di più sull’oggetto che, anche nella sua identità linguistica, continua ad affascinare e evolversi.

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