Pubblicato il Lascia un commento

KONA NIGHT

kona night

Una notte di stelle per la nuova Hyundai Kona: benvenuti alla Kona Night!

Kona Night: Il 12 ottobre si è tenuto l’evento esclusivo che abbiamo organizzato per la nostra concessionaria Hyundai Hyucar, allo scopo di lanciare la nuova Hyundai Kona.

Una sinfonia di eleganza, innovazione e divertimento ha preso vita, coinvolgendo i nostri affezionati clienti e gli appassionati di auto che vi hanno partecipato.

La serata strutturata in due atti: ognuno dei quali ha aggiunto un tassello fondamentale all’esperienza straordinaria della Kona Night.

Atto 1: La Magia Della Presentazione

L’evento iniziato con i nostri clienti storici, accolti in un’elegante location totalmente immersa nel verde.

Cocktail esclusivi e prelibatezze culinarie hanno deliziato i palati dei presenti, mentre gli sguardi si sono posati sulla stella della serata posizionata in cima al palco: la nuova Hyundai Kona.

L’auto è stata presentata dal brand manager Hyundai, Emanuele Trevisani, e dal CEO di Grand Prix Group, Bruno Belgioco.

Focus sull’innovativo e audace design, caratterizzato da una carrozzeria slanciata, linee sinuose ed un gruppo ottico futuristico, non dimenticando il sistema di infotainment all’avanguardia.

Hyundai Kona è disponibile sia in versione ibrida che elettrica, un connubio perfetto tra prestazioni e rispetto dell’ambiente.

Atto 2: La Festa con DJ Uovo

Terminata la presentazione ed il delizioso aperitivo, il sipario si è alzato sulla seconda parte dell’evento dove il celebre DJ Uovo alla consolle ha scaldato l’atmosfera, mentre i presenti hanno dato il via alla festa.

Con la pista posizionata tra la postazione del Dj ed il palco con la nuova Hyundai Kona, si è venuta a creare un’atmosfera coinvolgente ed indimenticabile che ha accompagnato ogni invitato fino alla fine della serata.

Siamo davvero orgogliosi di sapere quanto l’evento sia stato apprezzato dagli ospiti.

Siamo molto contenti anche di essere riusciti a creare un momento speciale, dando loro l’opportunità di scoprire l’auto del futuro in un clima di festa e divertimento.

Seguiteci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure automobilistiche che organizzeremo!

SCOPRI LA PROMOZIONE DI NUOVA HYUNDAI KONA QUI

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: ep. 13

Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa

Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa

Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa l’auto che continua ad affascinare gli appassionati di auto sportive.

Nel mondo delle auto sportive, pochi nomi suscitano lo stesso senso di leggenda e iconicità che rievoca la Porsche 911.

Fra le tante versioni che Porsche ha prodotto nel corso degli anni, la 911 Targa brilla come un simbolo di stile e innovazione

Da oltre mezzo secolo, la Porsche 911 Targa ha continuato ad affascinare gli appassionati di auto sportive con il suo design distintivo e la sua esperienza di guida esclusiva.

Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa

LA NASCITA DELL’IDEA

L’idea alla base della Porsche 911 Targa ha radici nel desiderio di offrire un’esperienza di guida aperta senza compromettere la sicurezza.

Nel 1965, infatti, la legge americana sulla sicurezza stradale stava diventando più restrittiva, richiedendo che le auto sportive fossero dotate di roll-bar per proteggere il conducente nel malaugurato caso di ribaltamento.

Per rispondere a questa sfida, Porsche ha sviluppato e introdotto la Targa.

DALLA PRIMA GENERAZIONE AI GIORNI NOSTRI

La prima generazione, che deve il suo nome alla famosa gara automobilistica Targa Florio in Sicilia, fu lanciata nel 1965 stabilendo fin da subito il concetto di una guida aperta senza compromessi sulla sicurezza.

La Porsche 911 Targa, nella sua prima versione, presentava un tettuccio rigido removibile e un roll-bar in acciaio satinato.

Nonostante divennero immediatamente iconici, a partire dal 1969, introdussero un design rinnovato per la 911 Targa.

La barra di sicurezza satinata viene sostituita da un roll-bar integrato e da un vetro posteriore apribile.

Questo design è diventato un segno distintivo della Targa ed è stato mantenuto nelle successive generazioni.

Nel corso degli anni, la Porsche ha continuato ad affinare il design e l’esperienza di guida della 911 Targa.

L’introduzione di materiali moderni, come il vetro temperato e il tetto apribile elettricamente, ha reso la Targa più comoda e funzionale.

La Porsche 911 Targa attuale combina l’estetica classica con la tecnologia all’avanguardia, offrendo una guida emozionante e uno stile senza tempo.

IL FUTURO DELLA TARGA

La Porsche 911 Targa è molto più di una semplice auto sportiva.

È una testimonianza dell’ingegnosità e della dedizione della casa automobilistica tedesca nell’offrire un’esperienza di guida unica che combina emozioni e sicurezza.

Con oltre mezzo secolo di storia e innovazione alle spalle, la Porsche 911 Targa continua a guidare la strada verso il futuro delle auto sportive, rimanendo una presenza iconica sulle strade e nei cuori degli appassionati.

Vintage GP: ep. 13 Porsche 911 Targa

IL NOSTRO SHOOTING A VILLA CAPRIATA

Porsche 911 Targa

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Se te lo sei perso, leggi anche il nostro articolo del VIntage GP: ep 11

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: ep. 12

Vintage ep.12: Audi QUATTRO
Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

Vintage GP: ep. 12 – Audi QUATTRO

Vintage GP: ep. 12. Audi QUATTRO, l’auto che ha segnato una rivoluzione, salvando Audi dal dimenticatoio e stravolgendo il rally negli anni’80. Oggi vi raccontiamo la storia della leggendaria Audi Quattro.

Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

L’INIZIO DELLA STORIA

La storia dell’Audi Quattro ha inizio nell’inverno del 1976, quando durante i test della Volkswagen Iltis (un veicolo militare 4×4 ispirato alle Jeep Willys della Seconda Guerra Mondiale), l’ingegnere Jorg Bensinger notò che l’Iltis coi suoi 75 cv, si comportava meglio sulla neve rispetto alle potenti berline Audi a trazione anteriore.

Da qui nacque l’idea di creare una berlina a trazione integrale. Proposta al titolare della Ricerca e Sviluppo, Ferdinand Piech, l’idea fu accolta con l’unica condizione di testarla su una vettura sportiva stradale.

Un team di tecnici, guidato da Walter Treser, montò la meccanica a trazione integrale della Iltis sulla scocca di un’Audi 80. Il prototipo fu portato al Passo Turracher Hohe in Austria, dove fu testato su ghiaccio e neve di fronte ai dirigenti di Audi, che rimasero colpiti dalle prestazioni impressionanti (anche a temperature estreme di -30°C) e diedero il via alla produzione della vettura a trazione integrale.

L’Audi Quattro fu presentata al Salone internazionale dell’automobile di Ginevra nel marzo 1980. Ferdinand Piech, durante la conferenza di lancio, dichiarò che la Quattro segnava l’inizio di qualcosa di importante.

La vettura presentava arcate bombate, sospensioni indipendenti, la nuova trazione Quattro e un motore turbo da 2.1 litri a 5 cilindri che erogava 200 CV, consentendo uno 0-100 km/h in soli 7 secondi (tutto questo nel 1980).

Nonostante il prezzo non economico e lo scetticismo sulle vendite, la Quattro si rivelò un vero successo, tanto da diventare la pioniera che avviò la vendita di milioni di vetture con trazione Quattro per la casa automobilistica di Ingolstadt.

Audi QUATTRO

AUDI QUATTRO E IL RALLY

Per realizzare il suo desiderio di debuttare nel rally Piech fondò Audi Sport, e nonostante non avesse ancora venduto il numero minimo di vetture richiesto, la Quattro debuttò nel 1980 come mezzo non competitivo, ma si rivelò talmente efficace, che il suo pilota Hannu Mikkola avrebbe vinto il Rally di Algarve con un vantaggio di mezz’ora.

Audi Sport partecipò a otto eventi del WRC nel 1981, ottenendo tre vittorie, incluso il primo successo di una donna nel WRC grazie a Michelle Mouton al Rally di Sanremo, e nel 1982, Audi Sport vinse il titolo Costruttori.

Il 1983 fu l’anno in cui venne introdotta la categoria Gruppo B, che segnò una svolta nel mondo dei rally. Caratterizzata da regolamentazioni molto limitate, consentiva alle vetture di essere portate all’estremo. Gli spettatori, si riversavano sulle strade, spostandosi rapidamente per assistere alle auto che sfrecciavano a velocità incredibili e i piloti si spingevano al limite delle proprie capacità .

Audi quell’anno dominò la categoria grazie alle Quattro A1 e A2, Hannu Mikkola vinse il campionato piloti nel 1983, seguito da Stig Blomqvist nel 1984, che portò anche alla vittoria del campionato costruttori.

IL SUCCESSO DELL’AUDI QUATTRO

La Quattro ebbe un enorme successo di vendite nel 1985, spingendo Audi a implementare la trazione Quattro su tutta la gamma dei modelli.

Nel frattempo, nel Gruppo B, le vetture stavano diventando sempre più potenti. Audi decise di omologare una versione più aggressiva chiamata Sport Quattro S1 in soli 224 esemplari.

Nonostante la potenza mostruosa di 450 CV della versione da rally, l’attenzione alla sicurezza limitò il suo pieno potenziale. Tuttavia, i piloti come Stig Blomqvist, Walter Rohrl e Michelle Mouton ottennero comunque importanti risultati, tra cui la vittoria di Mouton alla cronoscalata di Pikes Peak.

Nel 1986, la Sport Quattro fu ulteriormente potenziata a 500 CV, con migliorie aerodinamiche e un sistema di Anti-Lag per una migliore risposta del motore. La vettura raggiungeva lo 0-100 in soli 3,1 secondi e pesava solo 960 kg. Nonostante i successi ottenuti, il Gruppo B venne bandito dalle competizioni a causa dei crescenti problemi di sicurezza. Di conseguenza, Audi si ritirò dalle competizioni rally a partire dall’anno successivo.

Nel 1987, Audi fece un ritorno al campionato WRC, ma non riuscì a replicare lo stesso successo di prima, nonostante alcune vittorie di tappa.

Tuttavia, la Sport Quattro continuò a competere con successo. A Pikes Peak, Walter Röhrl guidò la nuova Sport Quattro S1 Evo 2, potenziata a 600 CV e con miglioramenti aerodinamici, conquistando la terza vittoria consecutiva di Audi e stabilendo un nuovo record, battendo quello precedente di 22 secondi.

Audi S1 Evo 2

LE VERSIONI STRADALI

Nel frattempo, le versioni stradali della Quattro subirono miglioramenti significativi, inclusa l’introduzione dell’ABS, l’adozione di ruote più larghe e un miglioramento delle prestazioni di guida.

In particolare, il motore subì modifiche sostanziali: la cilindrata aumentò da 2.1 a 2.2 litri, il numero di valvole passò da 10 a 20 e la potenza raggiunse i 220 CV.

Il motore venne accoppiato a un differenziale autobloccante Torsen, consentendo uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 6 secondi.

Nel corso degli anni, la vettura subì ulteriori modifiche fino al 1991. Alla fine della sua produzione, Audi vendette complessivamente 12.000 esemplari dell’Ur-Quattro.

Vintage GP: ep. 12 Audi QUATTRO

Audi QUATTRO

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Se te lo sei perso, leggi anche il nostro articolo del VIntage GP: ep 11

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: ep. 11

Vintage GP: ep. 11 Porsche 924

Vintage GP: ep. 11 – Porsche 924

Vintage GP: ep. 11. Porsche 924, uno dei modelli più sottovalutati del marchio tedesco che contribuì a salvare la stessa casa automobilistica dal fallimento.

Vintage GP: ep. 11 Porsche 924

I DISAGI DI PORSCHE E LA COLLABORAZIONE FALLIMENTARE CON VOLKSWAGEN

Tutti conoscono Porsche per la 911, che dal 1963 è un’icona automobilistica e fa sognare grandi, piccoli e appassionati.

Ma non tutti sanno che negli anni ’70 la 911 toccò il “punto più basso” della sua carriera: infatti a causa dei costi di produzione elevati in Porsche le priorità erano due:

  • una nuova vettura per sostituire la 911 e per conquistare il mercato americano (quella che divenne la 928)
  • un nuovo modello “entry level” per sostituire la 912 con motore anteriore e trazione posteriore.

Questo nuovo modello nascerà da una collaborazione con Volkswagen, che a metà degli anni ’60 per creare una potenziale sostituta per la Karmann-Ghia, portò alla creazione della Porsche 914.

Tuttavia, la vettura fu un flop a causa della scarsa potenza e del costo elevato; Volkswagen perse interesse nel progetto e la produzione della 914 si interruppe nel 1975 dopo circa 120mila esemplari prodotti.

Nonostante il flop, la Volkswagen torno a chiedere l’aiuto di Porsche per sviluppare una nuova coupé sportiva che doveva utilizzare il motore quattro cilindri dell’Audi 100.

Per via della crisi petrolifera e dell’inaspettato successo della Golf GTI, la Volkswagen perse nuovamente interesse nel progetto e Porsche colse l’occasione per ricomprare il progetto della coupé sportiva di Volkswagen per creare una sostituta della 914, e così nacque la Porsche 924.

IL SUCCESSO E LE EVOLUZIONI DELLA 924

La 924 venne presentata al salone di Parigi del ’75 e divenne disponibile dall’anno dopo.

La vettura era caratterizzata da un design a cuneo, linee pulite e moderne.

L’abitacolo è spazioso e confortevole con la plancia rivolta verso il guidatore e sotto al cofano troviamo il quattro cilindri in linea dell’Audi 100, che coi suoi 125 cv spingeva la 924 fino a 200 km/h.

Nel 1978, venne introdotta la versione Turbo, dove il quattro cilindri venne sovralimentato da una turbina che portava la potenza da 125 a 170 cv.

Porsche 924 Turbo

Questo ha rappresentato un notevole passo avanti in termini di prestazioni, per arrivare poi alla 924 S: venne prodotta dal 1986 ed era equipaggiata con un quattro cilindri da 2,5 litri, con una potenza che andava da 150 a 160 cv.

LE VERSIONI SPECIALI

La 924 suscitò (e suscita ancora oggi) il malcontento dei puristi del marchio, che accusavano Porsche del fatto che la macchina fosse troppo poco potente.

infatti nel 1980 vennero presentate due versioni speciali che erano vere e proprie auto da corsa omologate per la strada:

  • La 924 Carrera GT, che era equipaggiata da un 4 cilindri turbo da 2 litri e 210 CV.
  • La 924 Carrera GTR che è la più estrema e desiderabile della gamma e in cui il 2.0 turbo è portato fino a 375 cv e monta soluzioni da auto da corsa che le conferiscono la capacità di spingere questa macchina fino a quasi 290 km/h.
924 Carrera GT

In conclusione la 924, la prima Porsche a motore anteriore raffreddato a liquido ebbe un gran successo, al punto che generò così tanti guadagni che permise a Porsche di investire nel salvataggio della 911.

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Se te lo sei perso, leggi anche il nostro articolo del VIntage GP: ep 10

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: ep. 10

Vintage GP: ep. 10
Vintage GP: ep. 10
Vintage GP: ep. 10 Land Rover Defender

Vintage GP: ep. 10 – Land Rover Defender

Vintage GP: ep. 10. Inarrestabile, iconica e capace di arrampicarsi anche su muri. Oggi vi porteremo alla scoperta di un’avventura lunga ben 70 anni: questa è la storia del Land Rover Defender.

Vintage GP: ep. 10

LA NASCITA DEL LAND ROVER

La storia del Defender ebbe inizio nel dopoguerra, quando il governo britannico impose alla Rover Company (un produttore di auto di lusso) di costruire veicoli più economici per agevolare le esportazioni in quegli anni difficili.

La Rover decise di rispondere a questa richiesta creando un veicolo versatile e resistente, adatto sia all’agricoltura che all’uso militare.

La progettazione e la realizzazione del veicolo vennero affidate a Maurice Wilks, che, ispirato dalle Jeep Willys utilizzate dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, creò un prototipo di fuoristrada utilizzando la struttura della Willys come base.

Maurice Wilks

L’anno successivo, il 30 aprile 1948, il nuovo modello fu presentato al pubblico al Salone dell’Auto di Amsterdam, col nome “Land Rover Series I“: un fuoristrada che aveva tre punti di forza:

  • la trazione integrale, ideale per affrontare terreni accidentati
  • la carrozzeria in alluminio, che oltre ad essere meno esposta alla corrosione, non era soggetta alle restrizioni imposte dal governo britannico in quel periodo.
  • il telaio a longheroni, che abbinato alla carrozzeria in alluminio rendeva il mezzo leggero e resistente.
Land Rover series 1

IL SUCCESSO E LE PRIME EVOLUZIONI

Il Series I suscitò un grande successo tra il pubblico: negli anni ’50 e ’60 divenne molto popolare tra gli agricoltori, gli esploratori e le forze armate di tutto il mondo, e nel 1958 venne lanciata la versione aggiornata: la Land Rover Series II, che si contraddistingueva per una carrozzeria più grande e confortevole.

Land Rover series 2

Negli anni ’70, il numero di Land Rover prodotti raggiunse il traguardo di un milione di veicoli venduti sia a clienti privati che all’esercito.

Nel 1971, venne lanciata la terza generazione del veicolo, ovvero il Land Rover Series III, che presentava una serie di miglioramenti tecnici, tra cui un nuovo motore a benzina a sei cilindri.

DALLA SVOLTA AI GIORNI NOSTRI.

Tuttavia, il vero punto di svolta arrivò nel 1983, quando all’aggiornamento per la quarta generazione, Land Rover lanciò due nuovi modelli: 90 e 110, che erano dotati di una nuova carrozzeria e di un nuovo telaio a traliccio che li rendeva ancora più resistenti.

Inoltre, il motore a diesel fu ulteriormente sviluppato, migliorando le prestazioni e riducendo le emissioni.

Negli anni ’90, il fuoristrada prese il nome di “Defender” (in onore del suo largo utilizzo in campo militare) e continuò ad evolversi fino alla sua ultima evoluzione nel 2016, che venne poi prodotta fino al 2016, quando la Land Rover decise di interrompere la produzione del veicolo a causa delle nuove normative sulle emissioni.

La storia del Defender è una testimonianza della capacità di adattamento e innovazione della Rover Company, che ha saputo creare un veicolo che è diventato un’icona della cultura popolare e un simbolo di resistenza e affidabilità. Ancora oggi, il Defender è ambito e sfruttato, continuando ad affrontare le zone più estreme e impervie di tutto il mondo.

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Pubblicato il Lascia un commento

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino
Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

È un’auto fuori dal tempo, nata come il sogno di un sanguinoso dittatore, per poi diventare simbolo di pace e amore in tutto il mondo. Questa è l’auto Vintage GP: Volkswagen Maggiolino (o Beetle)

Ha battuto centinaia di record in più di 60 anni di onorata carriera con oltre 21 mln di esemplari prodotti e ancora oggi è un’icona della cultura pop.

Oggi vi raccontiamo la storia di un mito che oggi tutti conosciamo come Maggiolino Volkswagen.

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

La motorizzazione della Germania

È il 1934, e in Germania il popolo non se la passava molto bene.

Quell’estate Adolf Hitler prese il potere dopo che il presidente Hindenburg morì a 87 anni, e tra le prime richieste che vennero ordinate ci fu quella di “motorizzare la Germania”.

Per dare vita al progetto, il governo tedesco assunse l’ingegnere di auto da corsa Ferdinand Porsche (lo stesso che fondò poi l’omonima casa automobilistica, che fondò la casa automobilistica Volkswagen (in italiano  “auto del popolo”).

Vintage GP: Volkswagen Maggiolino

Il compito che venne assegnato a Porsche era quello di realizzare un’automobile che la famiglia media poteva permettersi:

  • Piccole dimensioni ma allo stesso tempo di grandezza sufficiente da ospitare quattro persone comodamente;
  • Semplice da usare e mantenere ovunque;
  • Di una durevolezza sufficiente ad accompagnare la famiglia per molto tempo.

Il design finale della carrozzeria rifletteva la tendenza dell’epoca per veicoli eleganti e rotondi, con il motore boxer raffreddato ad aria montato nella parte posteriore.

Questa soluzione però portò problemi alla Volkswagen perché Porsche avrebbe preso ispirazione dalla Tatra V570 (o T97), un prototipo della casa automobilistica cecoslovacca Tatra, che di conseguenza avrebbe citato a giudizio la casa tedesca.

Questa causa venne presa con filosofia dal Führer, che fece quello che qualsiasi dittatore avrebbe fatto se qualcuno gli avesse fatto causa per la sua auto: invase la Cecoslovacchia e prese il controllo della fabbrica della Tatra.

La KdF-Wagen

Quando il “design totalmente originale” venne completato la Volkswagen diede il via alla produzione della vettura che venne assegnata a un progetto governativo chiamato “Forza attraverso la gioia” (in tedesco “Kraft durch Freude!”)

La nuova automobile prese il nome di KdF-Wagen e per la sua realizzazione venne costruita una nuova fabbrica vicino a Fallersleben, e attorno venne costruita una città, che oggi si chiama Wolfsburg e ospita ancora la Volkswagen.

La produzione iniziò nel 1938, ma venne interrotta dopo soli 210 unità prodotte, per la necessità di Hitler di focalizzare l’industria tedesca per lo sforzo militare, che come tutti sappiamo portò alla seconda guerra mondiale e fece uscire la Germania.

Quando la seconda guerra mondiale giunse al termine nel 1945 la Germania ne uscì ridotta in un cumulo di macerie.

La fabbrica non fu risparmiata e venne distrutta nei bombardamenti.

Successivamente le forze di occupazione Britanniche incaricate dell’area, trovando le parti originali della linea di produzione del KdF-Wagen e provarono a venderle alle case automobilistiche inglesi, non avendo però un esito positivo.

Nel 1946 la fabbrica fu ricostruita e la linea di produzione venne rimontata, e da quel momento la vettura non sarebbe più stata KdF-Wagen, ma Volkswagen Type 1.

Il Soprannome “Maggiolino”

Nel 1949 la fabbrica venne ceduta a Heinz Nordhoff, e con il risollevamento della Germania dalle ceneri la Volkswagen iniziò a vendere la Type 1 in tutta l’Europa occidentale, dove si guadagnò per la prima volta il soprannome di “Maggiolino” (Beetle).

Le vendite nell’Europa del dopoguerra procedevano a fatica, e in Volkswagen capirono che per vendere le loro auto avrebbero dovuto puntare a un mercato con una grande popolazione, molti soldi e in cui le strade non erano state fatte esplodere.

Così decisero di puntare all’America, dove però i primi sforzi furono fallimentari perché nessun concessionario statunitense voleva toccare la macchina perché il maggiolino era vista da tutti come la macchina dei nazisti.

Bisognerà aspettare il 1950 perché la VW riuscì a convincere alcuni concessionari ad accettare le loro auto, e contro ogni aspettativa il piccolo Maggiolino iniziò a vendere grazie a tre fattori:

1) il suo prezzo molto più economico e conveniente della maggior parte delle auto presenti sul mercato.

2) il fatto che fosse un mezzo robusto e affidabile anche su strade non asfaltate.

3) la manutenzione era relativamente semplice e poco costosa.

L’auto del popolo

Finalmente l’auto del popolo divenne la scelta del popolo, tanto che nel 1955, dopo solo otto anni dalla sua entrata nel mercato la VW aveva già venduto un milione di Maggiolini.

Nel 1972, inoltre il maggiolino diventò l’automobile più venduta di sempre.

Nonostante il numero altissimo di vendite nel 1974, in vista della necessità di una sostituzione più moderna venne lanciata la Golf.

Quest’ ultima nonostante la stessa compattezza, economicità ed affidabilità produceva quasi il doppio della potenza del Maggiolino.

La transizione da Maggiolino a Golf avvenne abbastanza rapidamente in tutto il mondo.

Le uniche a continuare a richiedere il maggiolino furono Messico e Brasile, tant’è che il maggiolino continuò la sua produzione in Messico fino al 2003.

In totale la Volkswagen ha venduto 21 milioni di Maggiolini in tutto il mondo, e venne riportato in vita nel 1998 con la New Beetle che venne prodotta fino al 2019.

Il Maggiolino è una macchina che ha segnato un’epoca, diventando uno status symbol grazie alle sue comparse cinematografiche, come La saga di Herbie e Transformers.

Transformers

Che si tratti di guidare su strade o sulle dune può essere trovato in quasi ogni parte del mondo, è stato un boom di vendite ed ancora oggi è un’icona della cultura pop.

👉Facci sapere se vuoi più contenuti di questo genere👈

Pubblicato il Lascia un commento

Best Dealer Hyundai 2022

Best Dealer Hyundai 2022

Best Dealer Hyundai 2022

Best Dealer Hyundai 2022

Ora lo possiamo dire, siamo la miglior scelta che voi clienti potete fare per l’acquisto della vostra nuova Hyundai su tutto il territorio nazionale.

È con grande onore che vi annunciamo che grazie alla nostra squadra Hyucar abbiamo ricevuto il premo come Best Dealer Hyundai 2022, ritirato direttamente dal nostro CEO Bruno Belgioco.

Siamo orgogliosi del nostro Team e di tutti i nostri Venditori che hanno lavorato sodo per aggiudicarsi questo grande premio e raggiungere questo traguardo.

Grazie al nostro Brand Manager Emanuele, e al nostro Team Hyundai: Christian, Claudio, Riccardo, Fabrizio, Antonella, Giulia ed Elena.

Essere il miglior concessionario d’Italia significa aver raggiunto tutti gli obiettivi, avere una grande professionalità, competenza e soddisfazione cliente, quindi un grazie speciale lo dedichiamo soprattutto ai nostri clienti che hanno reso possibile tutto questo!

Volevamo condividere con voi questo importante traguardo!

Vi ricordiamo che Hyucar non è estranea alla vincita di questo premio per noi importantissimo, siamo risultati vincitori già nei seguenti anni: 2013, 2014, 2016, 2017, 2018, 2019.

Grand Prix Group è concessionario Hyundai dal 2011 e fin dai primi anni ha dimostrato di avere stoffa nella vendita e nell’accudire i propri clienti.

Oltre Hyundai, Grand Prix Group è concessionario ufficiale anche di altri marchi:

Audi, Seat, Cupra, Kia, Mazda ed è in continua espansione sia per l’acquisto di nuovi brand (Stay tuned) che di punti vendita.

Con il nostro nuovo progetto di affiliazione, Grand prix group sarà presto disponibile su tutto il territorio nazionale come uno dei più grandi rivenditori di auto usate.

Rimani aggiornato su tutte le nostre news!

👉 Contattaci per prendere un appuntamento 👈

Pubblicato il Lascia un commento

2023: Le Novità dei nostri marchi

2023: Le Novità dei nostri marchi

2023: Le Novità dei nostri marchi

A pensarci sembra incredibile ma un altro anno è passato,

Ma scopriamo insieme cosa hanno in serbo per il 2023 i nostri marchi:

⬇️⬇️⬇️

Dopo un 2022 già ricco di novità Cupra si prepara a rafforzare ancora la sua offerta e la sua identità con almeno tre novità: l’anteprima del SUV elettrico Tavascan e i lanci per i restyling di Leon e Formentor.

2023: Le Novità dei nostri marchi

Leòn

Insieme a Cupra Ateca è stata l’auto che ha inaugurato la gamma Cupra, e il restyling servirà a darle un carattere più personale, per staccarla anche visivamente dalla sua gemella Seat.

L’evoluzione coinvolgerà naturalmente anche la variante familiare Sportstourer, ma non si parla di particolari evoluzioni nei motori.

Formentor

A quasi tre anni dal suo lancio per Formentor è arrivata l’ora del restyling di metà carriera, e come per Leòn servirà per dare un carattere ancora più personale. Anche in questo caso non ci sono indiscrezioni sui motori e Il lancio dovrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno.

Tavascan

Previsto in anteprima per il 2023 con il lancio indicato per il 2024 sarà il terzo modello “originale” Cupra.  Nella versione definitiva avrà la trazione integrale con 2 motori elettrici sistemati uno per asse, e 306 CV di potenza. La batteria da 77 kWh dovrebbe darle circa 450 km di autonomia.


Il nuovo anno di Hyundai inizierà con l’arrivo di Ioniq 6 e Ioniq 5 N, ma sono attese anche le nuove Kona e Santa Fe e altro ancora.

Nuova Kona

La seconda generazione dovrebbe debuttare nella prima parte dell’anno, e il nuovo modello rimpiazzerà l’attuale a 360° con linee un po’ più spigolose e nuovi interni con un grande display centrale e forme non troppo diverse da quelle dell’attuale. Quanto ai motori, si parla di EV, full hybrid, mild hybrid e di almeno una plug-in, e più avanti della versione N.

Nuova Santa Fe

La quinta generazione di Santa Fe è in arrivo, e Il prossimo modello dovrebbe essere presentato nella seconda metà dell’anno e arrivare in commercio direttamente come Model Year 2024.

Ioniq 5 N

Le caratteristiche definitive non sono ancora state ufficializzate, ma Ioniq 5 N è in arrivo per il 2023.

Avrà lo stesso trattamento estetico e la cura per la messa a punto degli altri modelli N, e in quanto al powertrain, sarà adottata una batteria da 77 kWh e la potenza che dovrebbe aggirarsi intorno ad almeno 600 CV.

Ioniq 6

La Ioniq 6 è stata la grossa novità del 2022 per Hyundai, ed è una berlina dalle linee filanti e aerodinamiche basata sulla stessa piattaforma della Ioniq 5. La vettura è ordinabile già dal 9 di novembre, e le prime consegne sono previste per i primi mesi del 2023.


2023: Le Novità dei nostri marchi

2023: Le Novità dei nostri marchi.

Pochi appuntamenti nel calendario 2023 di Kia, che ha in programma il lancio del SUV elettrico EV9 e un aggiornamento per Sorento.

Sorento

Sono passati quasi tre anni dal lancio dell’ultima generazione di Kia Sorento, e nel 2023 è in programma il restyling.

Sull’entità delle modifiche la Casa non ha ancora diffuso informazioni, ma si può ipotizzare che potrebbero esserci evoluzioni per l’infotainment e la connettività considerata la velocità con cui progredisce la tecnologia.

EV9

Kia EV9 sarà la grande novità 2023 di Kia e il reveal è previsto in primavera con l’arrivo in concessionaria in autunno

Anticipata dalla omonima concept car, ha le forme di un SUV elettrico di taglia grande, con lunghezza intorno ai cinque metri. È Basata sulla stessa piattaforma della EV6, ed oltre a offrire degli interni ampi da sette posti, offrirà anche una nuova variante della batteria da 800 Volt e powertrain a due motori con un’autonomia sopra la media.


I piani di Mazda per il 2023 devono ancora essere confermati al 100% ma proseguirà l’ampliamento di una gamma sempre più concentrata sui SUV. Senza dimenticare naturalmente elettrificazione ed elettrico.

Tra le novità attese che dovrebbero avere come piatto forte la presentazione della variante ad autonomia estesa di MX-30 e quella del SUV a 7 posti CX-80, preceduta da novità minori per CX60 e MX-5.

MX-30 Rex

La versione ad autonomia estesa del SUV elettrico MX-30 potrebbe segnare un possibile ritorno del motore rotativo Wankel con funzione di generatore di bordo, che per la variante a percorrenza ampliata punterebbe su questa soluzione anziché su batterie più grandi per meglio bilanciare costi e benefici.

La presentazione, che dovrebbe però avvenire intorno a metà anno.

CX-60 Diesel

La Mazda CX-60, attualmente il modello top della gamma, vedrà nel 2023 l’arrivo del motore turbodiesel da 3,3 litri con tecnologia mild hybrid, con le consegne che inizieranno nei primi mesi del 2023.

CX-80

La CX-80 sarà la novità principale di Mazda: un SUV di taglia Large da 7 posti che completerà la parte alta della gamma europea.

La presentazione è prevista a cavallo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

MX-5 M.Y. 2023

Per il 2023 Mazda MX-5 sarà protagonista di un aggiornamento sulla gamma con nuovi allestimenti e una nuova scelta di colori per carrozzeria, capote e interni.

La novità sarà l’allestimento di vertice Homura, che sarà disponibile con due motorizzazioni Skyactiv-G:

-2.0 da 184 CV abbinato ad ammortizzatori Bilstein, una barra duomi, sistema frenante Brembo e cerchi in lega forgiati BBS.

-1.5 da 132 CV abbinato a cerchi in lega RAYS.

👉 Contattaci per prendere un appuntamento 👈